7 Gennaio 2018 - 14:35

Amici: Paolo Ciavarro si sfoga dopo il suo arrivo al talent

paolo ciavarro

Paolo Ciavarro, da poco entrato a far parte del talent show di Canale 5 “Amici”, ha raccontato cosa si prova ad essere considerato “raccomandato” nonostante la dedizione e la passione che mette nel suo lavoro

Paolo Ciavarro, figlio di Eleonora Giorgi e Massimo Ciavarro, di recente è entrato a far parte del cast del day-time di Amici come conduttore del day-time di Amici accanto a  Stefano de Martino, da poco partito come inviato per l’isola dei famosi,e  Marcello Sacchetta.

Paolo Ciavarro, già noto al pubblico per aver partecipato nel 2013 insieme al padre a Pechino Express e poi essere diventato l’assistente di Barbara Palombelli a Forum, ha raccontato al settimanale Oggi come sta affrontando questa esperienza per lui entusiasmante nonostante le difficoltà e i pregiudizi che da sempre è costretto ad affrontare.

Il ragazzo, ha raccontato l’emozione e la gioia che ha vissuto quando ha ricevuto la chiamata da Maria De Filippi per accompagnare  il famoso “duo” composto da Stefano De Martino e Marcello Sacchetta nella conduzione del day-time di “Amici” : “Quando Maria mi ha chiamato, dopo avermi visto a forum, mi tremavano le gambe per la gioia“.

Paolo, però, ha poi confidato di non essere mai riuscito a liberarsi dei pregiudizi delle persone, le quali da sempre usano etichettarlo come “raccomandato” perché figlio di due celebrità. Il ragazzo, però, si è sempre distinto per la passione e l’impegno che nonostante tutto traspare nel suo lavoro.

Il ragazzo riguardo agli insulti ha dichiarato: “Mi danno del raccomandato. Mi chiamano così, anche quando andavo a scuola. Se raggiungo un obiettivo, non è mai merito mio, è sempre perché sono ‘figlio di…’. Anche su internet quanti insulti arrivano”.

Inoltre, il ragazzo si è detto “corazzato” rispetto agli attacchi ricevuti: Ho la corazza. Dai miei genitori ho imparato l’umiltà. In questo mestiere un giorno sei alle stelle, il giorno dopo nessuno si ricorda di te. I miei lo hanno vissuto sulla loro pelle”.

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