Banca per il Mezzogiorno, il Governo riprova ad istituirla
Nella riunione dedicata specificatamente al rilancio del Sud, è spuntata la Banca per il Mezzogiorno. Al momento, però, mancano dettagli
Un passo indietro, all’incirca di 60 anni. Nella riunione di ieri tra Governo e parti sociali, dedicata specificamente al tema del rilancio del Sud, il ministero dell’Economia ha illustrato il progetto di un nuovo soggetto finanziario. Quest’ultimo riguarda un attore che è esistito in Italia in passato, e che potrebbe tornare presto a farne parte: la Banca per il Mezzogiorno. A quest’ultima toccherebbe spingere gli investimenti nelle aree più svantaggiate del Paese. Per ora, però, i dettagli non sono ancora stati resi noti.
Maurizio Landini, nuovo segretario della CGIL, e Annamaria Furlan, segretario CISL, si sono lamentati in quanto mancherebbero ancora vari dettagli. Alla riunione erano presenti il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia Giovanni Tria, il vicepremier Luigi Di Maio e Barbara Lezzi, titolare del dicastero del Sud. Presente anche il sottosegretario al Lavoro della Lega, Claudio Durigon. Dall’altra parte del tavolo si sono alternati sindacati e associazioni datoriali, in tutto una trentina di sigle.
Dall’incontro per la Banca per il Mezzogiorno non sono sorti aspetti concreti. In particolare il progetto sarebbe ancora allo stato embrionale. Di Maio ne ha parlato affiancandolo ad altre due idee, quella di un piano per l’export da realizzare insieme all’ICE e di una iniziativa specifica per la formazione dei lavoratori delle piccole e medie imprese. L’intenzione del Governo è stata comunque apprezzata dai sindacati. Landini ha ricordato che proprio dalla CGIL era arrivata la richiesta di creare un nuovo soggetto in grado di coordinare le realtà attualmente esistenti.
Nel merito, però, si entrerà solo dopo la pausa estiva, quindi non prima dell’ultima decade di Agosto.
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