26 Maggio 2021 - 11:18

Blocco dei licenziamenti, ecco cosa c’è dietro il pasticcio-proroga

Orlando

Il blocco dei licenziamenti è ancora al palo. Si puntava ad ammortizzatori universali, ma imprese e sindacati fanno resistenza. Anpal commissariata e assegno di ricollocazione disoccupati solo in autunno

Il tentativo non riuscito di inserire la proroga del blocco dei licenziamenti nel decreto Sostegni bis da parte del Ministro Orlando potrebbe essere dovuto a dei ritardi. Ritardi che riguardano la riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro. Il Governo non ha ancora trovato la quadra per sbrogliare la matassa. Il Ministro del Lavoro ha cercato di dare un’accelerata, dato che il blocco dei licenziamenti scadrà il prossimo 30 Giugno, ma l’incontro con le parti sociali è stato complicato. I sindacati si sono mostrati molto restii ad allentare la presa sui fondi bilaterali che garantiscono l’assegno a chi non è coperto dalla Cig. Parliamo, ad esempio, dei lavoratori del settore della ristorazione e delle mense, che fanno capo al Fondo di Integrazione Salariale. Confindustria invece non è per nulla intenzionata a vedere aumentare le aliquote di contribuzione che versa per aver diritto alla Cig.

Risultato: varo della riforma slitta a Luglio

Alla fine, il Ministro del Lavoro ha deciso di rinviare il varo della riforma a Luglio. Solo che per allora le aziende di industria ed edilizia saranno libere di licenziare. Al momento però la produzione è ripartita e gli esperti non si aspettano una valanga di esuberi. Tuttavia, ci sono aree più a rischio di altre e alcuni settori come il tessile hanno accusato più di altri. C’è poi da segnalare che molte Regioni non hanno ancora avviato l’iter di selezione di altri 11.600 addetti per i Centri per l’Impiego. Ciò signfica che la rete di sicurezza immaginata per potenziare la ricerca attiva di lavoro per i disoccupati non esiste ancora.

Da qui, il tentativo maldestro e mal riuscito di infilare di nascosto la proroga dei licenziamenti nel Sostegni bis, in modo da prendere tempo fino al 28 Agosto. Dal primo Luglio, il blocco rimarrà solo per le aziende che ricorrono alla Cig ordinaria. Per le aziende con oltre 15 dipendenti diventa gratuita in cambio dell’impegno a non licenziare. “Coerenza avrebbe voluto che al momento dello sblocco dei licenziamenti fosse stato almeno avviato il processo di riforma” spiega Vincenzo Silvestri, Presidente della Fondazione Consulenti per il Lavoro. “Invece resta lo scoglio della cassa per tutti: nel dibattito non vedo grandi novità sull’inclusione degli autonomi” continua Silvestri.

Politiche attive per il lavoro azzoppate

Quanto all’altra gamba, le politiche attive, si è deciso di riformare la governance dell’Anpal passando per un commissariamento invece che tentare di sistemare le cose che non funzionavano. Non so se sia stata una scelta opportuna farlo adesso” commenta Silvestri in merito alla situazione disastrosa in cui versa Anpal. In effetti, la Legge di Bilancio 2021 prevede che l’assegno di ricollocazione, un premio per i Centri o le aziende interinali che trovano un nuovo lavoro ai disoccupati, spetti anche ai percettori di Naspi, Discoll e Cig. Oltre alla versione per adulti di Garanzia Giovani. Tuttavia la crisi del Governo Conte II ha rinviato tutto e ora il PNRR prevede la loro attivazione sono nell’ultimo trimestre dell’anno.