Brasile in crisi, Bolsonaro annuncia rimpasto di Governo
Brasile, tra pandemia e crisi di Governo: il ministro degli Esteri e il Ministro della Difesa si dimettono, sostituiti 6 Ministri
Caos in Brasile, oltre la pandemia di Covid-19 il Paese deve fronteggiare anche la rottura tra le forze politiche al Governo. Lunedì sera il Presidente Bolsonaro ha annunciato in conferenza stampa un rimpasto di Governo, il più ampio mai avvenuto durante la sua presidenza. Ad aprire la crisi sono state le premature dimissioni del ministro degli esteri, Ernesto Araujo, e del ministro della difesa, Fernando de Azevedo e Silva.
Ernesto Araujo, personalità da sempre considerata vicina al Presidente Bolsonaro, è stato costretto ad annunciare le sue dimissioni a seguito delle pressioni sociali e politiche circa i per i ritardi nell’acquisto dei vaccini contro il coronavirus. L’ex ministro degli esteri ha però dovuto fronteggiare anche i fallimenti in politica estera: il peggioramento delle relazioni con l’Argentina, storico rivale del Brasile, e l’insuccesso del Mercosur l’organizzazione economica per il libero scambio composta da Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e Venezuela.
Chi sono i nuovi ministri
A pochi giorni dalla sostituzione del Ministro della Salute il Governo del Brasile vede il cambio di sei ministeri. Alla Casa civile è stato assegnato Luiz Eduardo Ramos, attuale ministro alla Segreteria di governo, mentre alla Difesa Bolsonaro ha collocato il generale Walter Souza Braga Netto, che lascia il posto di ministro della Casa civile. Anderson Torresè, attuale capo della Sicurezza pubblica di Brasilia, è invece il nuovo Ministro della Giustizia. L’ambasciatore Carlos Alberto Franco Franca, attuale consigliere diplomatico del presidente Bolsonaro, è stato invece assegnato al Ministero degli Esteri. Mentre alla Segreteria di governo ci sarà la deputata federale Flavia Arruda e all’Avvocatura generale Andrè Mendonca, che lascia il dicastero della Giustizia.
Brsile, Covid-19: 12,5 milioni di contagi dall’inizio della pandemia
I sostituti sono stati scelti tra i fedelissimi di Jair Bolsonaro, ma oltre la crisi di potere il Paese è chiamato a fronteggiare la crisi pandemica. I dati sottolineano che il Brasile fa peggio di un anno fà: da inizio marzo la media giornaliera è di 2.400 decessi e 70.000 nuovi casi, a peggiorare la situazione è la nuova variante nata in Amazzonia che si è dimostrata il 40% più contagiosa rispetto al ceppo originale.
Il Paese raggiunge così 312.299 morti e 12,5 milioni di contagi dall’inizio della pandemia. Ancora più drammatica è la situazione negli ospedali ormai al collasso, le file fuori le strutture ospedaliere sono impressionanti: circa seimila pazienti in attesa di un letto di terapia intensiva; in centinaia muoiono ogni giorno fermi in questa fila. E secondo gli esperti ancora non si è raggiunto il picco di contagi, l’apice di positivi al Covid-19 secondo le stime verrà toccato dopo Pasqua.
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