26 Luglio 2019 - 13:21

Casapound: il blitz di Raggi è una sfida a Matteo Salvini

Casapound Raggi Forza Nuova

La richiesta di rimuovere la scritta che campeggia sullo stabile occupato da Casapound è l’ultimo atto. Virginia Raggi e Matteo Salvini si scontrano

Questo blitz è stato un vero e proprio segnale di fuoco tra il Movimento 5 Stelle e l’estrema destra. Il sopralluogo di Virginia Raggi alla sede di Casapound riapre lo scontro, mai sopito del tutto. Infatti, tra coloro che “vanno d’accordo” con il movimento estremista vi è anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Da mesi quest’ultimo critica l’operato in città della sindaca, in particolare sul tema degli sgomberi a Roma. Il Campidoglio ha contestato l’irregolarità della scritta in marmo sull’edificio apposta anni fa e ne chiede la rimozione entro 10 giorni.

Il provvedimento notificato dalla Polizia Locale riguarda anche lo striscione con la scritta “Questo è il problema di Roma“, che campeggia da quando il sindaco ne ha chiesto lo sgombero. Una guerra profonda, che dura da circa un anno, ovvero da quando è stato richiesto al Viminale lo sgombero obbligatorio delle sedi. Salvini, da parte sua, ha sempre dichiarato che sugli sgomberi di Roma c’è una lista di priorità stilata dalla Prefettura. La contesa, giunti a questo punto, diventa aspra e dura, legata anche a fatti di cronaca e sicurezza.

Nel frattempo, CasaPound prepara il ricorso. Il palazzo di via Napoleone III, sede in epoca fascista dell’ente per l’istruzione media e superiore e poi di uffici del ministero dell’Istruzione, è stato occupato il 27 Dicembre 2003. Dopo il blitz, il movimento di estrema destra attacca il sindaco di Roma e invita la sindaca ad occuparsi di trasporti, immondizia e dei rom.

Una partita a tre, con il sindaco di Roma al centro.