5 Maggio 2021 - 10:52

Covid, l’Italia riapre al turismo: arriva un pass per viaggiare

corridoi turistici covid free

Covid, l’Italia riapre ai turisti: in vigore dal 15 maggio un “pass verde nazionale”; il Governo prosegue nella strategia delle riaperture

Covid, l’Italia dalla seconda metà del mese di maggio riaprirà ai turisti grazie ad un “pass verde nazionale”: questo pass sarà in vigore dal 15 maggio, in attesa che entri in vigore quello europeo a metà giugno, con l’obiettivo di offrire a chi vuole venire in Italia regole chiare e semplici per garantire la massima sicurezza.

L’apertura ai turisti costringerà il governo italiano a rivedere alcune regole attualmente in vigore. Il nuovo provvedimento escluderà la quarantena per chi proviene dall’Ue ma anche da Stati Uniti e Israele, dove le vaccinazioni sono molto avanti. Resteranno, invece, le limitazioni per i Paesi inseriti nella black list; l’altra novità riguarda il coprifuoco ora fissato alle 22.

“C’è l’intenzione di rivedere le misure sulla base dell’andamento dei contagi e sono ragionevolmente fiducioso che la misura in tempi brevi possa essere rivista favorevolmente”, dice il ministro del Turismo Massimo Garavaglia soddisfatto per l’esito della riunione del G20.

Come sarà il Pass per gli stranieri?

La linea è indicata nel decreto attualmente in vigore: attestato di avvenuta vaccinazione, con entrambe le dosi e solo con i vaccini autorizzati dall’Ema, il certificato di guarigione o un tampone con esito negativo effettuato nelle 48 ore precedenti. Prossimamente, ci sarà un incontro dei ministri della Salute a livello Ue per uniformare modalità e durata delle certificazioni dei vari Paesi; la nuova piattaforma tecnologica verrà testata per la prima volta il 10 maggio.

Il punto sul vaccino AstraZeneca

Sono oltre due milioni gli shot di Astrazeneca ancora nei congelatori e pronti ad essere utilizzati in tutto il Paese. Una parte deve essere destinata ai richiami che inizieranno la settimana prossima per chi è stato vaccinato a metà febbraio, ma anche esaurendo tutte le “seconde dosi” ne resterebbero fuori oltre 500mila.