27 Luglio 2021 - 09:30

Cyberbullismo, il racconto di Giulio Golia: “Mi davano del chiattone”

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Giulio Golia racconta di essere stato vittima di bullismo. Dopo le esperienze di tanti, tra cui “il ragazzo dai pantaloni rosa”, siamo arrivati alla prima legge di prevenzione al cyberbullismo

Da piccolo i miei compagni di classe mi prendevano in giro chiamandomi ‘terrone, campanaro e chiattone’”, racconta Giulio Golia.

L’inviato de Le Iene prosegue: “Non avendo la forza di reagire stavo zitto, usavo tute larghe per camuffare il mio essere grasso. Ho perso il sorriso e un giorno ho iniziato a usare le mani per farmi rispettare: stavo diventando come loro. Dopo una lezione di judo sono cambiato totalmente, la mia rabbia la sfogavo sul tappeto”.

L’esperienza di Giulio risale ad un tempo in cui la comunicazione non era supportata dagli strumenti informatici: “Io dovevo affrontare solo 10, 20, 30 di loro che mi sfottevano, ora è tutto diverso perché c’è internet e ci possono essere 100mila persone che dicono tutto il giorno le stesse cose”. Inoltre, la pandemia ha acutizzato questa piaga sociale. Ad affermarlo è Nunzia Ciardi, direttore del servizio Polizia postale e delle comunicazioni.

Cyberbullismo: le testimonianze

Iene.it ha raccolto la testimonianza anche di altre vittime di questo fenomeno. Flavia, che ha vissuto il bullismo sia fisico che virtuale, spiega: “Mi chiamavano maiale, mi sentivo inutile, non volevo più fare nulla“. In terza elementare, dopo averle strappato libri e quaderni, i suoi compagni di classe fecero circolare una sua foto su Facebook. Lo scatto era corredato da questa didascalia: “Balena, ridacci Pinocchio”.

Flavia subisce senza reagire, ma all’improvviso qualcosa cambia: la scuola organizza un incontro con la mamma di Andrea Spezzacatena, un ragazzo che a 15 anni si è suicidato perché lo chiamavano “il ragazzo dai pantaloni rosa”. Anche Carolina, a 14 anni, ha scelto di andarsene dopo aver scritto una lettera. “Spero che adesso sarete più sensibili con le parole” si legge in quelle righe colme di disperazione. Grazie alla dedizione di suo padre, Paolo Picchio, è stata approvata la prima legge in Italia e in Europa di prevenzione al cyberbullismo.