Dpcm: cosa non funziona nel coprifuoco disposto da Conte
Tra le misure annunciate ieri sera da Conte nel nuovo Dpcm anche la possibilità per i sindaci di applicare il coprifuoco: le criticità della norma
Ieri sera, in diretta televisiva, il Premier Conte ha snocciolato le misure anti-contagio contenute nel Dpcm di più recente ratifica: tra queste, la possibilità per i sindaci di applicare il coprifuoco (a partire dalle 21) in vie e piazze della città in cui potrebbero andarsi a creare assembramenti.
Immediata la reazione dei sindaci italiani riuniti in Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) che giudicano da più parti la norma come inapplicabile.
Quello che si contesta maggiormente all’esecutivo, è di non aver interpellato in alcun modo i sindaci nel maturare una decisione del genere, vale a dire che nelle riunioni in “cabina di regia”, non se ne era mai discusso. Una “scorrettezza istituzionale”, che spinge il Sindaco di Bari Antonio Decaro (presidente Anci) a ventilare la possibilità che i sindaci non partecipino più ai vertici Stato-Regioni-Comuni per le decisioni concernenti le misure di contrasto al Covid-19:
“La presenza dei Sindaci è inutile. Si incontrano i Ministri con i Presidenti di Regione e decidono in autonomia, senza tener conto delle esigenze locali”.
Chi controlla?
Dopo le prime proteste dell’Anci, il Governo ha cancellato la parola “sindaci” in riferimento alla possibilità di coprifuoco stabilita da Conte nel Dpcm, Ma il problema resta, e lo fa notare il primo cittadino di Bergamo Giorgio Gori: “Eliminato il riferimento esplicito ai sindaci, ma non si dice a chi competerebbero quelle misure: se ai sindaci, ai prefetti o ai Presidenti di Regione”.
Perplessità legittime a cui a risposto, a cui a risposto tramite i microfoni di RaiNews24 il Ministro per gli Affari Regionali Boccia: “La norma che faceva esplicito riferimento ai sindaci è stata smussata. Detto questo, se c’è un quartiere da chiudere, lo decidono i sindaci perchè è sempre stato così e non c’era neppure bisogno di inserirlo nel Dpcm“.
Con quali risorse?
Altro terreno di scontro tra i sindaci e Conte (in rappresentanza dell’esecutivo) sono le risorse con le quali applicare la norma del coprifuoco. E sul tema interviene il sindaco di Napoli Luigi De Magistris che fa notare come spesso i primi cittadini siano lasciati soli sul territorio, “a mani nude”, senza risorse umane e spesso senza un euro per pagare gli straordinari.
Uno Stato che, sempre a sentire De Magistris, ha peccato di scarsa lungimiranza “preferendo puntare il dito, scaricare le responsabilità”, anzichè fare di più per rafforzare la rete sanitaria territoriale.
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