14 Settembre 2021 - 11:11

Eitan, indagata anche la nonna. La denuncia: “Detenuto come un soldato”

eitan Bimbo

La zia paterna del piccolo Eitan denuncia di non riuscire a sapere dove si trova il bambino di cui è tutrice. Impossibile trovarlo nemmeno in ospedale

Il piccolo Eitan, unico superstite della tragedia del Mottarone in cui sono morti entrambi i genitori, sembra non trovare pace. Dopo l’affidamento alla zia paterna, Aya Biran, pare ormai che il nonno materno, con la complicità della nonna (entrambi indagati per rapimento di persona con l’aggravante della minore età del rapito), lo abbia rapito per riportarlo in Israele tramite un volo privato partito da Lugano.

Non si fermano le indagini ed è stato anche richiesto l’intervento dell’Aja ma Or Nirko – marito di Aya Biran – ha dichiarato in un’intervista alla tv Canale 12: “La famiglia Peleg trattiene Eitan come i soldati dell’esercito israeliano sono tenuti prigionieri nelle carceri di Hamas“. “La famiglia Peleg – ha aggiunto – si rifiuta di dire dove il bambino si trova. Lo nascondono in una specie di buco“.

Gli viene poi chiesto il bambino è stato cercato all’interno dell’ospedale di Tel Aviv, ma la risposta conferma che neanche lì è stato ritrovato. Intanto, come già accennato, anche la nonna materna di Eitan Etty Peleg, ex moglie di Shmuel Peleg, pare essere compromessa nella vicenda. Secondo le ricostruzioni della Procura di Pavia, che indaga sul caso, pare si sia recata in Italia nei giorni precedenti il rapimento, poco prima che venisse loro concesso di far visita al bambino. Per questo il suo ruolo è ancora da accertare.