20 Novembre 2017 - 19:01

EMA, l’agenzia del farmaco va ad Amsterdam

ema

Si concludono le votazioni per la nuova sede EMA, la spunta al sorteggio l’Olanda contro Milano

Alla fine l’EMA, l’Agenzia Europea del Farmaco andrà ad Amsterdam. Il verdetto arriva dopo trattative durate mesi e un pomeriggio concitato, dove Milano è stata sempre in testa.

Le votazioni per decidere la prossima sede EMA, che a seguito della Brexit dovrà lasciare la sua sede di Londra, sono iniziate alle 17 a Bruxelles. Dublino ha ritirato da subito la sua candidatura, preferendo concentrarsi sull’Autorità Bancaria (le cui votazioni iniziano subito dopo EMA), mentre la Repubblica Ceca ha supportato la candidatura di Praga sostenendo che scegliere Praga come nuova sede EMA sarebbe stato un ottimo segnale per gli stati membri più giovani.

Ma dopo il primo turno, si sono delineate le candidature più forti: Milano (25 punti), Amsterdam e Copenhagen (entrambe 20). Eliminata subito Bratislava, che da alcune parti veniva addirittura indicata come favorita.

Al secondo turno di votazioni, Milano rimane in testa, Amsterdam segue e Copenhagen viene eliminata. A questo punto è chiaro che sarà un testa a testa, con un ballotaggio che, in caso di parità, porterà a scegliere per sorteggio.

E sfortunatamente, è proprio così che è andata: anche a causa dell’astensione della Slovacchia, Milano e Amsterdam hanno ottenuto lo stesso punteggio. Al lancio della monetina, sono gli olandesi a festeggiare.

L’epilogo lascia certo l’amaro in bocca, non solo perchè il sorteggio sa di beffa, ma soprattutto perchè la candidatura di Milano era molto forte e il lavoro politico nei mesi precedenti è stato meticoloso e ben costruito. Nei prossimi mesi, l’Olanda dovrà prepararsi ad accogliere le migliaia di dipendenti EMA che del Regno Unito dovranno traslocare nella capitale dei Paesi Bassi.

Allo stato attuale, non sembra che Amsterdam riuscirà ad assicurare il funzionamento della nuova sede già alla data d’uscita del Regno Unito. Tutto ciò, ovviamente, causerà dei malfunzionamenti all’EMA di cui la Commissione Europea avrebbe dovuto tener conto.

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