19 Gennaio 2021 - 10:35

Emanuele Macaluso, muore a 96 anni lo storico dirigente del Pci

macaluso

È morto all’età di 96 anni lo storico dirigente del Partito Comunista Italiano Emanuele Macaluso. Il ricordo in aula al Senato

Si è spento all’età di 96 anni uno degli storici dirigenti del Pci, Emanuele Macaluso. Classe 1924, Macaluso si iscrisse al partito già prima dell’avanzata del regime fascista. Fu dirigente sindacale della CGIL. I primordi della carriera politica si annoverano al 1951, quando ricoprì la carica di deputato regionale della Regione Sicilia. Parlamentare nazionale per sette legislature (1963-1992), fu anche direttore de l’Unità dal 1982 al 1986 e ultimo direttore de Il Riformista dal 2011 al 2012. Ma la carriera da giornalista iniziò già nel 1946 con il quotidiano La Voce della Sicilia. Quando il PCI si sciolse, aderì al PDS. Nei suoi articoli degli anni 2000 Macaluso ha sempre sostenuto l’ancoraggio di una moderna forza laica della sinistra italiana ai valori del socialismo europeo. 

Questa mattina, in aula al Senato, prima dell’interrogazione parlamentare sulla fiducia, il Governo e il Senato tutto hanno ricordato Emanuele Macaluso tramite un minuto di raccoglimento. “Mi associo, a nome del governo, a questo ricordo del senatore Macaluso – ha detto Conte – Credo che anche chi non ha condiviso le idee politiche possa condividere che è stato un grande protagonista della vita politica e culturale italiana“. Anche il Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, ha voluto ricordare il politico scomparso: “<Se non scrivo i miei pensieri mi sento morire> ripeteva. E così Emanuele Macaluso ha lavorato, riflettuto, fino alla fine dei suoi giorni. Diciamo addio a un pezzo importante di storia della sinistra italiana. Storia politica, culturale, ideale nel senso più nobile della parola“.

Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha invece detto: “Mi mancherà Emanuele Macaluso. Un uomo di rara intelligenza, impegnato fino all’ultimo a dare la sua lettura del mondo e dell’Italia. Un pezzo di storia della Repubblica che ci lascia“.