EuroBasket: Italia ai quarti come la nazionale degli ultimi Europei
EuroBasket continua a dare soddisfazioni agli azzurri di Messina. Nonostante la presenza del solo Belinelli, gli azzurri hanno raggiunto lo stesso traguardo della nazionale più forte degli ultimi venti anni
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Non ci sono più Bargnani e Gentile, e per di più Gallinari ha fatto di tutto per saltare l’appuntamento, ma alla fine i risultati sono i medesimi.
Ad EuroBasket, la nazionale guidata da coach Messina è riuscita infatti ad approdare ai quarti di finale, come quella precedente allenata da Pianigiani, e questo risultato fa riflettere e non poco.
In sostanza, se si analizza il percorso fatte dalle due compagini si può notare come anche questa Italia operaia sia riuscita a raggiungere gli stessi traguardi della nazionale più forte degli ultimi venti anni.
Facendo riferimento al percorso portato avanti da Pianigiani e Messina, quindi, possono essere rilevati diversi elementi che da un lato mostrano come a livello europeo per gli azzurri non sia cambiato per nulla, avendo la possibilità di giocarsela fino ad un certo punto come ormai accade da diversi anni, e dall’altro che nonostante le numerose debacle, per i più svariati motivi, quella di Messsina ha mostrato un atteggiamento diverso tanto a livello tattico quanto di prestazione.
Considerando il primo punto, si può dire che, dati gli stessi risultati ottenuti nella medesima competizione (EuroBasket per l’appunto), l’Italia non ha tanto bisogno di fenomeni ma di un atteggiamento differente nell’affrontare gli appuntamenti nazionali.
Anche in questo caso, come capitato due anni fa, ci sarà un avversario difficile da superare – allora fu la Lituania ora la Serbia – ma la faccia tosta mostrata dai ragazzi del vice di Popovich ha intimorito, e non poco, i diretti concorrenti nonostante l’inferiorità tecnica.
Questa ultima parte si ricollega direttamente al secondo punto che segna un solco incolmabile tra le gestioni fino ad ora avute – nel periodo posto argento olimpico si intende – e quella attuale.
Con la consapevolezza che le stesse problematiche si ripresenteranno con il prossimo coach (Romeo “Meo” Sacchetti), estremista del quattro fuori quasi quanto Pianigiani, deve essere evidenziata sia l’intelligenza tattica di Messina, non a caso uno dei più stimati assistenti europei in NBA, che la duttilità di schemi in base all’avversario presente.
In pratica, a differenza del tiro da tre ostinato proposto del neo allenatore dell’Olimpia Milano, l’attuale nazionale ha mostrato come può giocare esclusivamente dai 6,75, quando gli avversari presentano lunghi molto più alti dei nostri (in pratica quasi tutti escludendo la Finlandia), o attaccare più il ferro quanto la partita lo permette.
A ciò, inoltre, si associa anche la fiducia verso i singoli giocatori, tutti ottimi atleti ma non eccelsi come le fallimentari spedizioni degli anni passati, che spesso riesce a tener testa ai limiti tecnici dei singoli.
Con la speranza che il cammino ad EuroBasket continui, Serbia permettendo, per il momento possiamo solamente goderci il buon basket offerto dal coach ex CSKA in attesa di riprendere le analisi sulle possibili defezioni della nazionale con l’avvento di Meo Sacchetti, uno degli allenatori che ha sempre penalizzato i giocatori azzurri (suo figlio compreso).
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