27 Giugno 2018 - 18:09

Germania: è arrivata la fine dell’era Merkel?

germania Angela Merkel AfD Assia

La questione immigrazione ha avuto effetti negativi sul clima già teso in Germania. E a farne le spese potrebbe essere proprio la cancelliera Merkel

Il polverone s’è alzato, ed ora la faccenda diventa ancora più ingarbugliata. La questione immigratoria rischia di portare con sé degli strascichi immensi, non solo in Italia. La situazione in Europa sta annullando tutte le certezze, soprattutto per quanto riguarda la nazione “principe”: la Germania. Nel Governo tedesco, infatti, c’è aria di crisi. E a farne le spese potrebbe essere proprio Angela Merkel.

La coalizione della cancelliera ha tenuto un vertice stanotte, con alcun risultato positivo. In più, la stessa presidente dell’SPD Andrea Nahles ha annunciato stamani di non escludere un ritorno al voto. Ritorno al voto che potrebbe risultare clamoroso, e che ribalterebbe completamente la situazione politica, sia tedesca che europea.

La leader socialdemocratica ha dichiarato: “Abbiamo una situazione in cui Horst Seehofer e la Csu propongono qualcosa che avrà effetti su tutta Europa. Si tratta di un effetto domino. Noi riteniamo questo modo unilaterale di procedere ai respingimenti come incompatibile con il diritto europeo.

I tempi, nel frattempo, stringono. Un’intesa per quanto riguarda la revisione dei trattati europei va trovata entro la fine della settimana. La cancelliera sa di trovarsi in una situazione alquanto incresciosa. Per la prima volta, la sua leadership si trova davvero in bilico, e dalle parti della Cdu dovranno tenere d’occhio anche l’avanzata trionfale dell’opposizione, rappresentata dall’AfD.

Il ritorno del populismo, non solo in Italia

L’ondata “populista” che sta travolgendo l’Europa, infatti, non esclude la Germania. L’AfD (Alternative für Deutschland), infatti, potrebbe approfittare proprio di questo momento di “debolezza” della Merkel per sminuirla ed aumentare i propri voti. Un po’ quello che è accaduto in Italia tra la Lega e il Movimento 5 Stelle e le forze “vecchie” come PD e Forza Italia.

L’avviso dato dai socialisti, che per ora appoggiano ancora il Governo tedesco, non può essere ignorato. Il ministro dell’Interno, Horst Seehofer, ha impedito finora alla Germania di partecipare all’accordo voluto dal presidente del consiglio italiano Conte e quindi di accogliere una quota dei migranti della Lifeline.

I politici tedeschi vorrebbero risolvere a pieno merito la situazione, ma questa non sembra essere l’intenzione dell’ultradestra. I principi nazionalistici e assolutamente antisemiti dell’AfD garantirebbe un’ulteriore rottura d’equilibri, e all’interno dell’Europa spunterebbe ulteriormente il caos.

La CDU, del resto, sembra aver capito la gravità della situazione. Il capogruppo Volker Kauder, ha affermato: “Un accordo non era di certo atteso. La situazione, però, è molto seria, e non va assolutamente sottovalutata.

Una puntata fondamentale della storia sarà garantita tramite il summit di domani a Schengen. Lì la cancelliera capirà effettivamente l’evolversi della situazione migratoria. La “generale” è consapevole, però, di una cosa: sia la sinistra che la destra stanno tentando a più riprese di farle le scarpe. La testimonianza è garantita dalla richiesta congiunta, sia di sinistra che di destra, di un voto di fiducia per comprendere le intenzioni del popolo tedesco.

È arrivato il momento.” avrebbe dichiarato il leader del partito di estrema destra Afd, Joerg Meuthen. Poche parole, che segnano definitivamente lo scenario politico tedesco.

Merito di Lega e Movimento 5 Stelle?

La situazione, come già detto, sta degenerando. Il merito (o, per meglio dire, la causa) di questo caos improvviso potrebbe essere l’Italia. Sembra paradossale, ma il nuovo Governo formato dall’alleanza Lega-M5S potrebbe aver risvegliato l’impeto nazionalistico in tutta Europa.

Oltre ad aver incontrato i favori di Orban (soprattutto per merito di Salvini), non è un mistero che il Ministro dell’Interno italiano goda degli apprezzamenti dell’ultradestra tedesca. Il modo in cui sta affrontando la questione dei migranti in Italia sta “suonando la carica” in tutti i Paesi europei, con Russia, Ungheria e il partito di Marine Le Pen in Francia che a più riprese hanno garantito il proprio sostegno morale sulla questione.

Paradossalmente, quindi, lo stesso leader leghista non si pone come ago della bilancia solo del sistema governativo italiano. Tutta l’Europa “antisistema” vede una sorta di faro vero e proprio in lui, che con parole semplici e dirette si è pian piano preso di fatto il Governo, che ora è in balia delle sue continue illazioni sulla questione immigratoria.

Siamo, quindi, di fronte ad una nuova era in Europa? Ancora troppo presto per dirlo, ma i crismi di un “rinnovamento” ci sono tutti. E la Merkel ora trema.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *