Giustizia, la Lega appoggia la proposta di Marta Cartabia
Il Movimento 5 Stelle e Italia Viva vorrebbero emendamenti per la riforma della Giustizia. La Lega, invece, ne è il primo sponsor
Sembra una visione alquanto facile da comprendere. Basta indovinare chi è il primo sponsor della riforma “ammazzaprocessi” per la Giustizia di Marta Cartabia. Naturalmente, la risposta giusta porta alla Lega di Matteo Salvini. Se il Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte intende modificare la norma in Parlamento, se Italia Viva di Matteo Renzi intende proporre emendamenti ad una legge imperfetta, la Lega non ha assolutamente nulla da contestare. Anzi, ne è diventata la principale promotrice.
A dichiararlo, ci ha pensato lo stesso Matteo Salvini, alla fine dell’incontro con Mario Draghi.
“È stato un incontro molto utile, totale condivisione su come andare avanti nei prossimi mesi. Bisogna correre sulle riforme, accelerare sulle riforme. Quindi la riforma della giustizia da portare in Parlamento e da approvare entro l’estate.” ha dichiarato Salvini. Il problema è che lo stesso leghista si dota di un comportamento completamente ipocrita, soprattutto nel momento in cui raccoglie firme per un referendum, sorpassando di fatto il Ministero della Giustizia.
L’approvazione della riforma della giustizia penale è stata segnata da profonde polemiche. Non solo a livello tecnico, ma anche politicamente. Il Movimento 5 Stelle interverranno in Parlamento per cercare di aggiustare la norma, in quanto ora come ora questa rischia solamente di allungare i tempi della giustizia. Ma pure uno dei primi sponsor di Draghi come Renzi annuncia di volere modificare la riforma. Insomma, sembra proprio che questa, tanto auspicata dal centrodestra, abbia ancora molta strada da fare.
Quale sarà il piano di Draghi?
Cosa farà Draghi?
Per ottenere anche il voto dei 5 Stelle, Draghi e Cartabia avevano modificato la norma con l’allungamento (ma solo a discrezione del giudice) del termine entro cui si devono completare i gradi di giudizio – a pena di improcedibilità – a tre anni in Appello e 18 mesi in Cassazione per i più gravi reati contro la pubblica amministrazione. Si tratta di concussione, corruzione, istigazione alla corruzione e induzione indebita a dare o promettere utilità. Quella modifica non era piaciuta né a Forza Italia e neanche a Italia Viva che avevano chiesto di sospendere il CDM, salvo poi votare il provvedimento dopo la richiesta di Draghi.
Il premier aveva detto ai partiti che la riforma va approvata in Parlamento così com’è. Finora, l’appello l’ha raccolto solamente Salvini. Quest’ultimo si è “improvvisato” difensore del Governo.
“Chiunque si metterà di traverso sulle riforme, che sia Conte, che sia Grillo o che sia qualche corrente del PD, avrà nella Lega un avversario perché la situazione economica è positiva, la situazione sportiva è positiva, e la smettano gli allarmisti di professione. La Lega c’è.” ha dichiarato.
Secondo il capo del Carroccio la riforma della giustizia va portata a termine e approvata entro l’estate. A questo punto, la palla passa a Renzi. E bisognerà vedere quale sarà il suo comportamento, in quanto gli equilibri si potrebbero spostare tutti per il centrodestra.
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