Google, un doodle celebra l’8 Marzo e le Donne
Come da tradizione, anche quest’anno Google celebra la Giornata Internazionale della Donna con un doodle a tema dedicato a dodici donne. Scopriamo chi sono e le loro storie
Google celebra la Giornata Internazionale della Donna con due iniziative: da una parte, il suo store digitale oggi mette in primo piano le applicazioni sviluppate dalle donne (ve ne abbiamo parlato QUI) dall’altra, un doodle a tema celebra la forza delle nostre amiche, compagne, sorelle e spose.
Le dodici storie
Le dodici storie che compongono il doodle sono state approntate da altrettante disegnatrici provenienti da tutto il mondo, ognuna con un tema specifico. La prima storia è quella di Philippa Rice: “Fiducia” tratta il tema della maternità, dal punto di vista di un gruppo di donne che decide di condividere l’esperienza più totalizzante della propria vita.
La seconda storia è disegnata da Laerte e si chiama “Amore”: essa racconta della nascita di un sentimento tra un uomo ed una donna. Dal classico colpo di fulmine, passando per qualche attacco di gelosia che però non scalfisce la voglia di dirsi “sono pronta a donarti il mio cuore. Abbine cura”
In “La Scatola” della disegnatrice italiana Francesca Sanna viene affrontato il tema della depressione: una scatola, appunto, piccola e buia dalla quale si può uscire col potere rigenerante dell’amicizia.
“Sul Tetto” di Kaveri Gopalakrishnan è la storia più criptica del doodle odierno: vediamo quella che presumibilmente è una bambina, provare a costruire da sola, seguendo improbabili istruzioni, il proprio futuro, salvo poi essere fagocitata dal germe della solitudine.
La sua storia è la nostra storia: Google è Donna
In “Minuti” Tillie Walden, partendo da uno spunto probabilmente autobiografico, disegna il potere salvifico di una passione, una vocazione.
Uno spunto biografico è anche quello che ha fatto germogliare la storia di Estelì Maeza che in “La rinascita di mia zia”, racconta come la malattia possa essere occasione per far rifiorire una vita che sembra cadere a pezzi.
In “Passa il favore” di Tnlaya Dunn, viene celebrata la generosità e quanto essa possa essere contagiosa.
Con “L’Incredibile Aarthi” di Izuri veniamo invece catapultati in un’altra cultura, un altro costume, un’altra società: il potere matriarcale qui vibra prepotentemente, una donna sola per i suoi figli è disposta a tutto, anche a combattere una spaventosa creatura del mare.
“Età e fasi” di Kihiro Takeuchi, celebra i sogni delle donne: non è mai troppo tardi per una donna reinventarsi, riscoprirsi, riaprire il cassetto dei sogni e rispolverare talenti rimasti all’angolo per tropo tempo.
Le donne e la Grande Storia
Anna Haifisch ha capito di voler essere un’artista, ha scelto di diventare un’artista all’indomani della caduta del Muro di Berlino, quando 320.000 pacifisti marciarono per le strade della sua città natale: “Novembre 1989” è la dimostrazione che tra piccola e grande Storia per fortuna, ci sono i sogni e qualcuno che ancora lotta per realizzarli.
Cos’è che fa casa una casa? I nostri affetti: ce lo dimostra Saffa Khan che con la storia “La mia terra” si inserisce nel solco già aperto da Izuri, sul fascino dell'”altro” e sull’importanza di abbattere qualsivoglia barriera.
L’ultima storia che compone il doodle con cui Google celebra l’8 Marzo, è quella di Karabo Poppy Moletsane che racconta in “La Vittoria di Ntsoaki” la storia di una donna che decise di sfidare le regole della sua tribù, diventando la prima donna a sottoporsi al rito “iniziatico” della lotta con i leoni, che fino ad allora era stata esclusivo appannaggio degli uomini. La ragazza riuscì a battere il leone, ammansendolo con la sua danza.
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