Governo, è stallo. E la Corte dei Conti ordina il taglio delle tasse
Da Palazzo Chigi si insiste sul taglio dell’IVA, ma il Governo è spaccato. Intanto, la Corte Dei Conti si impunta e vuole il taglio delle tasse
Uno stallo a due, che non si risolve. Come nei più classici dei duelli western di Sergio Leone, anche il Governo è diviso a metà. La quantità di problemi che assediano Palazzo Chigi fa tremare le vene ai polsi. Sul tavolo di Conte sono accumulati una massa di dossier aperti. E lo stesso premier smuove le acque, consapevole del fiato sul collo della Corte Dei Conti. Il taglio delle tasse e dell’IVA è una misura che non è più rinviabile, si deve attuare subito. Questo il diktat.
Il taglio dell’IVA avrà tre modalità: selettivo (per i settori più colpiti dal Coronavirus: ristorazione, turismo e commercio al dettaglio), limitato nel tempo e legato al pagamento con carta di credito/bancomat. Qui però scatta il primo problema, perché i partiti non lo sostengono. Altri problemi impellenti sono il decreto annunciato per le Casse Integrazione e anche il Decreto Semplificazioni. A rallentare, però, il tutto, vi è lo scontro sullo sblocco dei cantieri tra M5S e PD che respinge l’idea di estendere alle grandi opere il modello Genova.
A questo punto, anche la Corte dei Conti si è impuntata. Il procuratore generale, Fausta Di Grazia, ha infatti dichiarato: “Appare non più rinviabile un intervento in materia fiscale che riduca, per quanto possibile, le aliquote sui redditi dei dipendenti e dei pensionati che, pur essendo fuori dal circuito produttivo, frequentemente sostengono le generazioni più giovani.”
Insomma, piove sul bagnato.
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