26 Gennaio 2021 - 10:17

Harry Potter: le parole di Matthew Lewis sulla suo personaggio Neville

Harry Potter: a distanza di anni dalla fine della saga cinematografica, alcune dichiarazioni di Matthew Lewis sul suo personaggio

Harry Potter: era il 2011, ben 10 anni fa, che usciva nelle sale internazionali l’ultimo film dell’amata saga. Da allora innumerevoli volte gli attori hanno ricevuto interviste in merito o hanno fatto dichiarazioni sul loro lungo lavoro. Pochi giorni fa è stato l’attore Matthew Lewis a parlare del suo ruolo in Harry Potter. Fin da bambino Lewis ha infatti indossato i panni del buffo e Neville Paciock/Longbottom, un personaggio che da buffo è diventato eroico e coraggioso.

La Rowling gli ha infatti concesso una crescita e uno sviluppo meravigliosi, fino a diventare la controparte del protagonista stesso. Ad un certo punto, di fronte alla profezia, si è anche pensato che potesse essere lui il diretto nemico di Voldemort, colui che con la sua vita avrebbe potuto salvare il mondo dall’oscurità. Ecco, quindi, che libro dopo libro, film dopo film, abbiamo visto un Neville dapprima fastidioso e insicuro e poi coraggioso e importante quasi quanto i protagonisti. Nessuno, infatti, dimenticherà mai la sua forza e la sua eroicità nelle ultime battute de I Doni della Morte, quando è lui stesso a brandire la spada di Grifondoro per uccidere l’ultimo Horcrux rimasto, Nagini.

L’intervista

Matthew Lewis di recente ha rilasciato un’intervista al New York Times e in quell’occasione, parlando del longevo franchise che lo ha accolto da bambino ha spiegato: “Trovo abbastanza difficile quando in un personaggio inizia ad emergere troppo di me. È più facile quando posso interpretare qualcuno di completamente diverso, come un agente di polizia a Londra o una persona ricca… A volte è doloroso vedere quanto di me c’è in Neville. Quando riguardo i film, spesso penso: ‘Quello non è Neville. Sei tu’“. Ha quindi, spiegato quanto sia difficile rivedersi i Harry Potter proprio a causa del suo carattere. Un disagio il suo che però è molto comune tra gli attori, specie per chi come lui è letteralmente cresciuto su un set, in cui le fasi della propria crescita sono state immortalate per sempre da una macchina da presa.