20 Dicembre 2020 - 20:05

Irama a Sanremo 2021: cosa aspettarsi dal brano in gara

Irama

Irama gareggerà alla 71esima edizione del Festival di Sanremo con La genesi del tuo colore. Il cantautore torna a calcare il palco dell’Ariston

Irama rientra nella rosa dei 26 big in gara a Sanremo 2021. Il cantautore ha svelato nel corso della finalissima di “AmaSanremo” il titolo del brano con cui parteciperà alla kermesse canora. Si tratta de La genesi del tuo colore, una canzone sulla vita, sulla sofferenza e sulle sfumature che il coraggio può assumere.

Con due partecipazioni all’attivo, la prima nel 2016 con Cosa Resterà nella sezione nuove proposte e la seconda nel 2019 con il brano La Ragazza Con Il Cuore Di Latta, Irama ci riprova. Le aspettative di pubblico e critica sono altissime, Irama è reduce infatti da una stagione di successi che lo ha incoronato a tutti gli effetti un “ragazzo d’Oro”. Tornare a Sanremo e puntare al podio rappresenterebbe per l’artista la chiusura di un cerchio perfetto. Tuttavia per conoscere testo e melodia del brano bisognerà aspettare marzo 2021, infatti dal 2 al 6 marzo si svolgerà la 71esima edizione del Festival di Sanremo.

Niente paura però, infatti Irama non lascerà a lungo i suoi fan a bocca asciutta. Arrivano direttamente dal cantautore le dichiarazioni che anticipano l’intenzione più profonde de La genesi del tuo colore. Cosa dobbiamo aspettarci dal pezzo e in che misura contribuirà a fare la storia dell’edizione del Festival che verrà? Scopriamolo insieme partendo proprio dall’abstract fornito dal cantante.

La genesi del tuo colore secondo Irama

Sono orgoglioso di tornare sul palco dell’Ariston con La genesi del tuo colore un brano che rappresenta, per me, un inno alla vita” racconta Irama. “La vita ha, secondo me, un legame molto forte con la sofferenza. A volte, nei momenti di sofferenza, quando rischiamo di perdere tutto, nasce qualcosa dentro di noi che fa scoppiare il colore e fa tornare a scorrere la vita. Il colore per me rappresenta la vita, con le sue tante e diverse sfumature che scorrono dentro di noi come il sangue nelle vene. A volte sembra che la vita voglia giocare con noi, sembra voler decidere la nostra sorte e suonare le nostre corde facendoci sentire inermi davanti all’esistenza, ed è proprio in quei momenti che nasce qualcosa dentro di noi che riesce a fare esplodere il colore che fa tornare a scorrere la vita”.

La pretesa comunicativa de La genesi del tuo colore è altissima e in un momento storico come quello che stiamo attraversando, assume un peso ancora più specifico. Sanremo 2021 infatti, avrà l’arduo compito di riaccendere i riflettori sulla musica (pandemia permettendo). Non solo, tutti gli artisti che si esibiranno, saliranno sul palco dell’Ariston con il chiaro obiettivo di dire qualcosa che conti per lasciare il segno.

L’evoluzione del corpo sanremese: l’inversione di rotta iniziata con Baglioni

Da diversi anni ormai l’evoluzione del corpo sanremese ha mostrato un Festival rinnovato, in cui la chiave contemporanea ha spesso offuscato quell’alone di leggerezza tipico dei racconti del passato. L’amore e le canzoni, quel classico e mai dualistico binomio di consenso che ha tenuto incollate allo schermo diverse generazioni di pubblico, ha dovuto col tempo fare i conti con uno scenario totalmente stravolto.

A partire dalla vittoria di Francesco Gabbani con Occidentali’s Karma, passando per il podio conquistato da Mahmood con Soldi, Sanremo ha proposto ai suoi spettatori delle inconsuete vesti moderne in cui linguaggi più complessi e di natura sociale hanno quasi messo in secondo piano l’amore, quello privo di accessori e di precise connotazioni. La rotta in parte invertita dalla direzione artistica di Claudio Baglioni, si è poi consolidata negli anni fino ad arrivare all’imminente edizione.

A Sanremo 2021, il secondo di Amadeus, ci sarà forse bisogno di seguire la kermesse con wikipedia alla mano per non incorrere nell’imbarazzante questione del “chi è?”. Ma ci sarà anche spazio per i grandi nomi che hanno fatto la storia della musica italiana e senza dubbio la lunga lista dei 26 nomi comporrà una fotografia multiforme e poliedrica del caso in cui ad Irama toccherà spiccare per assaltare il podio. In bocca al lupo!