24 Marzo 2021 - 11:23

Israele, le elezioni incoronano (di nuovo) Benjamin Nethanyahu

Israele Bahrein Tel Aviv

Il leader della Likud tuttavia, per offrire una maggioranza solida allo Stato di Israele post-Covid, potrebbe dover scendere a compromessi

Con il 50% dello spoglio elettorale già effettuato, Benjamin Nethanyahu sta per confermarsi come Primo Ministro dello Stato di Israele: un potere, quello del leader della Likud, che non conosce interruzioni da dodici anni, incluse le parentesi come Ministro reggente e capo di un governo di unità nazionale espletate negli ultimi due anni, che però questa volta – per avere un’inoppugnabile pregnanza politica all’interno della Knesset, potrebbe trovarsi costretto a scendere a compromessi.

Da solo, il fronte pro-Nethanyahu non arriverebbe infatti alla maggioranza richiesta (dai 61 ai 120 seggi ) e potrebbe perciò chiedere il soccorso di Yamina, partito dell’ultra-destra che ha come capofila un ex illustre Natftali Bennett, e che i tre principali canali di exit poll di Israele danno forte di 7 o addirittura 10 seggi.

Tutto potrebbe avvenire senza strappi, nella totale impossibilità del fronte avverso al Primo Ministro di formare da sé un Governo: e non è tanto una questione di numeri, quanto la difficoltà che partiti tanto eterogenei trovino dei punti programmatici sui quali convergere, tranne quello – bandiera della campagna elettorale anti-Nethanyahu, di porre fine allo strapotere del numero uno della Likud.

Mentre non è ancora del tutto scongiurata la possibilità di tornare alle urne per la quinta volta in due anni, è indubbia l’importanza che le ultime consultazioni elettorali hanno rivestito per Israele: si tratta, di fatto, delle prime in cui il Paese può dirsi fuori con un piede dalla morsa del Covid, grazie anche ad una campagna vaccinale a dir poco capillare, molto più che in altri Paesi: il nuovo esecutivo sarà ora atteso ad una grande prova, traghettare il Paese fuori dalla crisi economica innescata dalla pandemia e attuare strategie per schiacciare un’altra curva: quella della disoccupazione, che è tornata su valori percentuali a due cifre.