Le Follie dell’Imperatore: la più grande follia Disney dopo Biancaneve
Le follie dell’imperatore è il 40° Classico Disney. Uscito nel 2001, è un cartone animato unico nel proprio genere. La Disney torna sui suoi passi e realizza una pellicola distinta per una comicità tutt’oggi ancora molto amata
Se oggi andate da qualcuno nato negli anni ’90 e gli dite: “99 scimmie saltavano sul letto..”, probabilmente vi risponderanno: “..una cadde a terra e si ruppe il cervelletto”.
Le follie dell’imperatore è uno dei lungometraggi Disney più pazzi di sempre. Lo studio californiano è nato grazie a una follia. Se realizzare il primo lungometraggio animato della storia (Biancaneve e i sette nani) era una follia negli anni ’30, anche tornare sui propri passi nel duemila dopo il Rinascimento lo era.
Meno CGI e più divertimento
Se con Dinosauri, precedente Classico Disney a Le follie dell’imperatore, avevamo criticato l’uso della CGI a discapito di una buona trama, l’inverso avviene nel 2001. Dallo stesso regista de Il Re Leone, a seguito di una travagliata produzione lunga 6 anni, uscì Le follie dell’imperatore, il classico Disney più divertente di sempre.
La Disney abbandona il suo Rinascimento, decennio caratterizzato da grandi successi commerciali accompagnati da una sempre più qualità visiva. Ma ciò che funzionava della formula erano le storie e i personaggi. Battute indimenticabili, canzoni da brividi, legami indissolubili. Qualcosa la Disney riesce a portarsela dietro anche nel nuovo millennio, mentre il mondo inizia a diventare pieno di prodotti animati sul grande schermo.
Non più una favola, bensì una buddy comedy. Il conflitto che poi scaturisce in amicizia tra due personaggi è un sottogenere molto sfruttato nel cinema. Basti pensare all’ultimo film premiato agli Academy Awards, Green Book. Qui Kutzco e Pacha, appartenenti a due mondi diversi, riusciranno a convivere e lavorare di squadra. Ma Le follie dell’imperatore non vuol essere un messaggio morale, bensì un’opera di puro intrattenimento.
Nessun personaggio ci viene presentato come eroe, quel classico protagonista per cui dobbiamo fare il tifo. Anzi, la pellicola si concentra e si incanala sulle debolezze e sulle stupidità di ogni singolo personaggio. Yzma è la cattiva del film e sembra una parodia della Regina Cattiva. Kronk sarebbe il suo aiutante ma più che antagonista diverrà sempre più spalla comica della pellicola, diventando uno dei personaggi meglio scritti di sempre dalla Disney.
Surreale, demenziale, la Disney che parodia se stessa
Le follie dell’imperatore è un road-movie basato sul surreale e sul demenziale che tiene incollato lo spettatore per tutti gli 82’ della pellicola. Raramente la Disney è stata così satirica e autoironica. In una scena abbiamo perfino una parodia di Tarzan attraverso il maldestro tentativo di salvataggio – tra le liane – di Pacha.
Ciò che non funzionava in Dinosauri viene completamente ribaltato in questo film. Stavolta l’aspetto visivo è minimal eppure funziona. Risulta sufficiente lasciando spazio alla caratterizzazione dei personaggi e alle mille battute che plasmano il film.
Dimostrazione di come, nonostante la modernità tecnologica, una storia ben scritta resta sempre una storia ben scritta. Più di ogni altra cosa, ha il potere, sempre e comunque, di restare impressa nelle menti delle generazioni.
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