25 Settembre 2015 - 12:34

L’esigenza di unirmi ogni volta con te, una passione senza freni

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L’esigenza di unirmi ogni volta con te, l’ultimo successo editoriale di Tonino Zangardi diventa un film, sceneggiato e diretto dall’autore. Storia di una passione travolgente

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Amore, passione, ossessione, ma anche voglia di ricominciare da zero e rivoluzionare la propria vita. L’esigenza di unirmi ogni volta con te, il nuovo film di Tonino Zangardi, narra la storia di un uomo e una donna in fuga da un’esistenza insoddisfacente.

La loro avventura on the road diviene metafora di un lungo viaggio interiore verso una nuova vita.

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L’esigenza di unirmi ogni volta con te, una passione senza freni

Giuliana (Claudia Gerini) conduce una vita apparentemente normale, ordinaria. È sposata da dieci anni con Martino, un marito poco passionale e totalmente immerso nel lavoro tanto da non essere in grado di rendere felice sua moglie. Una mattina due rapinatori armati irrompono nel supermercato in cui lavora. Giuliana e la sua collega sono terrorizzate dalle minacce dei malviventi, fino a quando Leonardo (Marco Bocci), un affascinante poliziotto che ha conosciuto da poco, arriva a salvarle la vita.

Da quell’incontro nasce una passione travolgente, senza freni, un’alchimia che attrae i due amanti impedendogli di opporre resistenza. A quali scelte saranno costretti per difendere il loro amore? Qual è il prezzo da pagare per essere felici? L’amore nel loro caso conduce ad un bivio: continuare a vivere in un “confortante” equilibrio apparente o lasciarsi travolgere dal sentimento per rincorrere la tanto agognata felicità.

Con queste parole il regista descrive la tormentata vicenda vissuta dai due amanti:

“Sono due persone che rovesciano la loro vita, s’innamorano del proprio opposto che hanno di fronte e anche dentro di sé e si lasciano andare verso un destino segnato e sognato. Si lanciano verso il loro futuro frenati da una molla che più si allunga in avanti più li trascina nel passato, come due bambini finti-innocenti che si spalleggiano nel senso di colpa. Con l’ossessione di una finta felicità che li travolge, in una fuga senza fine dove la fine stessa è nascosta dietro ogni angolo”. 

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