Lutero e Francesco a braccetto. Il Pontefice riabilita la figura del monaco che scosse la cristianità dalle fondamenta e descrive la Riforma luterana come un male necessario per la Chiesa del tempo
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Lutero e Francesco a braccetto, almeno idealmente. Quando pensiamo che questo Papa sia uno dei più rigidi dell’ultimo secolo, ecco che ci stupisce con dichiarazioni che sconcertano e indignano i suoi stessi gregari. Il Pontefice partirà oggi per la Svezia, dove si tratterrà fino al primo novembre, e pare che ad accompagnarlo in questo viaggio ci sia proprio il monaco tedesco.
Nei giorni scorsi infatti il Papa aveva rilasciato sconcertanti e inedite dichiarazioni riguardo la Riforma e la sua importanza nel contesto della Chiesa del tempo e in quello attuale “Io credo che le intenzioni di Martin Lutero non fossero sbagliate: era un riformatore. Al di là di tante questioni aperte che ancora ci separano, siamo già uniti. All’inizio quello di Lutero era un gesto di riforma in un momento difficile per la Chiesa ed egli ha fatto un grande passo per mettere la Parola di Dio nelle mani del popolo”.
Lutero e Francesco uniti nello stesso scopo, anche a distanza di secoli: la lotta contro i privilegi delle gerarchie ecclesiastiche, il carrierismo, la piega mondana sta prendendo la vita di alcuni esponenti del clero e in generale un ritorno alla vera missione della Chiesa delle origini. Quello dell’apertura verso la Riforma è un cammino che già Ratzinger aveva intrapreso, quando nel 2011 era entrato, da Pontefice, nell’ex convento di Erfurt, dove secondo lui “Lutero aveva maturato le sue ineludibili domande su Dio, quelle che in forma nuova dovrebbero diventare anche le nostre di oggi”.
Il Tweet di Antonio Socci sul terremoto
Ma questa alleanza postuma non va giù a tutti, specialmente tra i conservatori. Sull’onda emotiva che l’ultimo disastroso terremoto ha portato con sé, ci sono persone che non hanno niente altro da dire se non sciocchezze.
Ultimo in ordine di tempo lo scrittore e conduttore Antonio Socci, che in un Tweet pubblicato poche ore fa ammonisce il Pontefice riguardo questa sua “apertura” nei confronti della Riforma e gli consiglia di affidarsi più alla Madonna e non a figure equivoche e blasfeme come il monaco tedesco.
Lutero e Francesco insieme sono la causa del terremoto, in poche parole, e se Bergoglio avesse pregato di più San Benedetto magari la storica cattedrale non sarebbe nemmeno caduta. Non stiamo scherzando, l’ha detto davvero!
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Lutero e Francesco a braccetto. Il Pontefice riabilita la figura del monaco che scosse la cristianità dalle fondamenta e descrive la Riforma luterana come un male necessario per la Chiesa del tempo
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Lutero e Francesco a braccetto, almeno idealmente. Quando pensiamo che questo Papa sia uno dei più rigidi dell’ultimo secolo, ecco che ci stupisce con dichiarazioni che sconcertano e indignano i suoi stessi gregari. Il Pontefice partirà oggi per la Svezia, dove si tratterrà fino al primo novembre, e pare che ad accompagnarlo in questo viaggio ci sia proprio il monaco tedesco.
Nei giorni scorsi infatti il Papa aveva rilasciato sconcertanti e inedite dichiarazioni riguardo la Riforma e la sua importanza nel contesto della Chiesa del tempo e in quello attuale “Io credo che le intenzioni di Martin Lutero non fossero sbagliate: era un riformatore. Al di là di tante questioni aperte che ancora ci separano, siamo già uniti. All’inizio quello di Lutero era un gesto di riforma in un momento difficile per la Chiesa ed egli ha fatto un grande passo per mettere la Parola di Dio nelle mani del popolo”.
Lutero e Francesco uniti nello stesso scopo, anche a distanza di secoli: la lotta contro i privilegi delle gerarchie ecclesiastiche, il carrierismo, la piega mondana sta prendendo la vita di alcuni esponenti del clero e in generale un ritorno alla vera missione della Chiesa delle origini. Quello dell’apertura verso la Riforma è un cammino che già Ratzinger aveva intrapreso, quando nel 2011 era entrato, da Pontefice, nell’ex convento di Erfurt, dove secondo lui “Lutero aveva maturato le sue ineludibili domande su Dio, quelle che in forma nuova dovrebbero diventare anche le nostre di oggi”.
Il Tweet di Antonio Socci sul terremoto
Ma questa alleanza postuma non va giù a tutti, specialmente tra i conservatori. Sull’onda emotiva che l’ultimo disastroso terremoto ha portato con sé, ci sono persone che non hanno niente altro da dire se non sciocchezze.
Ultimo in ordine di tempo lo scrittore e conduttore Antonio Socci, che in un Tweet pubblicato poche ore fa ammonisce il Pontefice riguardo questa sua “apertura” nei confronti della Riforma e gli consiglia di affidarsi più alla Madonna e non a figure equivoche e blasfeme come il monaco tedesco.
Lutero e Francesco insieme sono la causa del terremoto, in poche parole, e se Bergoglio avesse pregato di più San Benedetto magari la storica cattedrale non sarebbe nemmeno caduta. Non stiamo scherzando, l’ha detto davvero!
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