19 Febbraio 2019 - 20:22

M5S: la trasformazione è appena cominciata

di maio Movimento 5 Stelle Toninelli

M5S, la trasformazione in partito di governo è appena cominciata. I probabili scenari futuri dopo il voto sul caso Diciotti

Il cambiamento in corsa è impercettibile, ma fin troppo evidente per rimanere inosservato.

Dopo che la giunta per le Immunità al Senato ha deciso di negare l’autorizzazione a procedere per il ministro dell’Interno sul caso Diciotti, nel M5S ha preso piede un’importante trasformazione politico/partitica. Il passaggio da partito antisistema a partito di governo (seguendo la dottrina politologica) si è infatti messo in mostra talmente tanto con il caso in questione, da imporre un cambio di passo.

In virtù di questa modifica strutturale, le conseguenze politico-elettorali saranno imponenti e con diversi risvolti successivi.
Dal punto di vista prettamente elettorale, la mossa del M5S avrà sicuramente una ricaduta sulle prossime Elezioni Europee. Il dato sembra quasi scontato – essendosi più volte prostrati all’alleato leghista – ed è avallato maggiormente dall’esito delle votazioni online di lunedì 18 febbraio. Difatti, al netto della vittoria con il 59%, è presente una base molto forte  (il 41% circa) che non ha per niente digerito la mossa e che sicuramente tornerà nel limbo degli astenuti.

In questa situazione, però, c’è l’incognita Lega che – all’interno di una circostanza più che favorevole – potrebbe totalmente mettere in discussione il patto di governo.
Da questo punto di vista – tenendo ben a mente i numeri che si potrebbero avere con le prossime elezioni – non solo verrebbero messi in discussione tutti gli equilibri creati (avendo le capacità, almeno in potenza, di far valere i numeri dalla sua) ma anche le policy da perseguire con priorità.

A tutto ciò, infine, si associa la questione prettamente politica.
Ormai è certo che il M5S da oggi ha la necessità di censire nuovamente il proprio elettorato a causa dei risvolti di legislatura. Da questo punto di vista il vero rischio è rappresentato da un fuggi fuggi generale dettato dal cosiddetto voto dell’ultima spiaggia.
In sostanza, per molti il voto al M5S rappresentava l’ultimo da poter dare stando tranquilli la notte.

Con l’evoluzione dei fatti, non sempre favorevoli a questa particolare categoria di elettori, si crea l’esigenza di riformulare la proposta politica e, come diretto risultato, presentarlo ad un nuova area tutta da scoprire.