14 Novembre 2017 - 19:11

Ancora bambini maltrattati. Arrestate in flagrante due maestre a Piacenza

lucca

Arrestate due maestre a Piacenza per maltrattamento di minori. I bambini venivano schiaffeggiati, buttati a terra, presi per le orecchie o per i capelli oppure umiliati davanti a tutta la classe

Due maestre che lavoravano presso una scuola elementare di Piacenza, lo scorso 9 novembre sono state arrestate in flagrante dalla polizia municipale. Le due donne di 45 e 58 anni sono state denunciate da una collega di sostegno, che le ha segnalate alla dirigente, quest’ultima si è poi messa in contatto con la polizia.

Le indagini (dirette da Antonio Colonna) sono iniziate lo scorso 30 ottobre 2017 con l’istallazione di telecamere e microfoni nascosti in aula e a mensa. Dopo giorni di continue riprese il blitz è scattato durante l’ennesimo episodio di violenza: una delle due donne aveva afferrato un bambino per il mento e lo aveva strattonato violentemente.

L’inchiesta ha così confermato quanto denunciato dalla collega di sostegno, ovvero un comportamento esagerato e non proporzionato agli sbagli dei piccoli alunni.

Il clima di tensione instaurato in classe era molto elevato e costante: alcuni tra i casi testimoniati vedono le due maestre schiaffeggiare gli alunni, strattonarli fino a gettarli a terra o umiliarli pubblicamente.

In uno dei filmati un bambino con problemi nella lettura, dopo essere stato “costretto”  a leggere davanti a tutti è scoppiato in lacrime e una delle due donne gli avrebbe infilato un ciuccio in bocca, scatenando le risate dei compagni.

Le violenze oltre che fisiche erano anche e soprattutto psicologiche: numerose infatti erano le offese rivolte ai bambini. Tra le vittime, in tutto 5, ci sarebbe anche un bambino autistico. Tutti avevano delle difficoltà nell’apprendimento e per questo erano presi maggiormente di mira.

Investigatori e inquirenti contestano alle due maestre 39 episodi di violenza mentre il quadro accusatorio più grave è quello della 58enne calabrese. Ora le due donne si trovano agli arresti domiciliari.

 

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