13 Maggio 2022 - 15:47

Mario Acampa: all’Eurovision è già nata una star

Mario Acampa: all'Eurovision è già nata una star. Il torinese, a tal proposito, dichiara: "Amo viaggiare e fare il conduttore"

StudioNews - Eurovision Song Contest

All’Eurovision 2022 si è già distinto, per talento e prontezza, Mario Acampa.

Chi è Mario Acampa?

Classe 1987, Mario è un attore ed è laureato in Giurisprudenza. Il torinese è noto al pubblico per aver condotto ‘La Banda dei FuoriClasse’.

Il suo ruolo all’Eurovision

Il famoso attore è la voce dello Junior Eurovision Song Contest. Tutti, entusiasmati dalla sua conduzione, lo hanno sommerso di complimenti. Il giovane, a tal proposito, afferma:

“I social sono un mezzo rischioso perché quando ti esponi può succedere di tutto , ma l’incredibile ondata di messaggi e il calore di persone che non conosco mi hanno sorpreso ed emozionato e poi questa richiesta di dare un quiz show su Rai 1 a Mario Acampa che dire…è il sogno di qualunque conduttore e ancora più bello è quando parte dagli altri”, confessa all’Adnkronos Acampa che se pure accarezza l’idea di ritrovarsi al dopo Festival osserva: “sono onorato quando scrivono che vogliono vedermi li’, è una cosa in cui spero, ma che non riesco neppure a sognare”.

Mario Acampa: “L’’esperienza dell’Eurovision è una palestra incredibile”

“In ogni caso l’esperienza dell’Eurovision è una palestra incredibile, quando affronti un’eurovisione in una lingua che non è la tua e ti senti a tuo agio, è un fatto importante e qui – prosegue – il mio primo pensiero va a mio padre che sin da piccolo mi ha obbligato a studiare inglese. Allora dicevo ‘che noia’, ora invece devo ringraziarlo perché da lì, appassionandomi alla lingua, ha avuto inizio tutto”

Mario Acampa: “Amo viaggiare e fare il conduttore”

“La magia è iniziata qualche mese fa con l’Allocation Draw e da subito ho avuto la sensazione di sentirmi a casa perché amo viaggiare e fare il conduttore di tutte le press conference è un po’ come fare un viaggio stando chiuso in una stanza incontrando le delegazioni, ciascuna con il suo modo di essere, i suoi costumi, i suoi colori, la sua ironia che a volte arriva a commuoverti, non a caso – conclude – le cose più belle sono venute fuori guardando negli occhi le persone che stavo intervistando”.