14 Luglio 2020 - 18:41

Marte raggiungerà la distanza minima: fino al 2035 non tornerà più così vicino al pianeta Terra

marte korolev

Marte il 6 ottobre raggiungerà la distanza minima: fino al 2035 non tornerà più così vicino al pianeta Terra. Il 13 ottobre si verificherà l’esatto allineamento con il Sole e la Terra

Il 6 ottobre Marte raggiungerà la distanza minima: fino al 2035 non tornerà più così vicino al pianeta Terra. Il 13 ottobre si verificherà l’esatto allineamento con il Sole e la Terra. In quel periodo diventerà l’astro più luminoso del cielo, superando anche Giove e Venere. Ma per chi è appassionato di esplorazione spaziale sono questi della seconda metà di luglio i veri giorni cruciali per Marte. La triplice partenza verso Marte rinnoverà la retorica della colonizzazione del pianeta rosso, visto da certi sognatori come una “Terra bis” dove far migrare l’umanità.

Tocca al rover “Perseverance”

E’ imminente il lancio della missione Nasa “Mars 2020” con il rover “Perseverance”, destinato a posare su quel pianeta nel febbraio 2021 i due miliardi e mezzo di dollari che sono stati necessari per l’impresa, e già si sbizzarriscono i cronisti con le solite melensaggini scrivendo di “ammartaggio”. La prima finestra utile per il rover americano si apre il 30 luglio. La meta è Jezero, un cratere largo 47 chilometri ritenuto promettente dal punto di vista paleo-biologico.

Europa e Russia: rinvio al 2022

Partirà tra il 20 e il 25 luglio anche la sonda cinese “Tiawen-1” diretta alla pianura “Utopia”, dove già nel 1977 scesero i due “Viking” americani. Ed esordiranno nella gara marziana gli Emirati Arabi con la sonda “Speranza” costruita da 75 giovani ingegneri che hanno lavorato all’università del Colorado negli Stati Uniti per affinare le competenze necessarie. Saranno assenti invece l’Europa e la Russia, che a causa del Covid (se non è un alibi) si sono trovate per la seconda volta in ritardo con la loro missione ExoMars per Marte, ora spostata al 2022.

Messaggio politico

Quello che attende fisici e cosmologi sarà un cammino lungo e difficile, in una costante dialettica tra ricerca di base e ricerca applicata, teorie e tecnologia, sapendo che “lo sviluppo di un paese dipende proprio dalla sua capacità di sostenere la ricerca in modo significativo, a partire proprio da quella di base.” E qui il messaggio scientifico di Cimatti diventa politico. Auguriamoci che nel paese di “quota 100” a danno dei giovani, dei “navigator” che affogano, degli evasori fiscali parassiti dei cittadini onesti e dei contributi a pioggia anziché al merito, qualcuno ascolti.