Modà: un’esplosione di “Gioia” ha riacceso il Palasele di Eboli
Dopo esser stati per più di due anni in una "Sala d'attesa", i Modà sono ritornati a cantare dal vivo: ecco la recensione del concerto ad Eboli
Si è concluso ad Eboli il “Buona Fortuna – Tour” dei Modà che ha riacceso il Palasele dopo 860 giorni di silenzio assoluto. La band capitanata da Kekko ha infiammato il palazzetto con una lunga scaletta che ha ripercorso la loro storia, regalando – in occasione dell’ultima data del tour – anche una sorpresa al pubblico campano.
Lo show è iniziato con una clip di presentazione della band proiettata su un grande schermo led che sembra ricordare un film western, e man mano che vengono annunciati gli artisti, uno ad uno salgono sul palcoscenico fino all’ingresso di Kekko che “Comincia lo show“.
“Eccoci qua, a guardare le nuvole su un tappeto di fragole” intona il pubblico insieme a Kekko che prosegue il concerto sulle note di “Amore scolastico“. Piccola pausa prima di lasciare nuovamente spazio alla musica: in questo frangente il frontman ha raccontato che soffre di depressione, ma precisa che le cure e la musica lo hanno aiutato tantissimo.
Dopo questa parentesi personale, un’esplosione di “Gioia” travolge le migliaia di persone accorse ad Eboli per questa ultima tappa dei Modà. Si prosegue serrati tra brani inediti provenienti dall’album “Buona Fortuna“, e singoli come “Salvami” e “Se si potesse non morire“, tema principale del film “Bianca come il latte, rossa come il sangue” che ha commosso l’intero palazzetto.
L’emozionante “Come un pittore” viene dedicata a Pau Dones, l’amico scomparso nel 2020 con cui Kekko aveva cantato a San Siro nel 2014 davanti ad uno stadio stracolmo. Durante l’esibizione, mentre scorrono le immagini del loro duetto, il pubblico dà voce ad un artista che purtroppo non c’è più. La musica è eterna, e questa è stata l’ennesima dimostrazione.
Il concerto – Modà
Durante la seconda parte della serata, ci sono stati molti momenti emozionanti tra cui la performance sulle note del brano “Guarda le luci di questa città“, in cui Kekko, seduto da solo sul suo palco, racconta, nota dopo nota, il viaggio introspettivo nel buio della città che si conclude con una speranza: provare a ritrovare nuove “luci”.
“In tutto l’universo” è la dichiarazione d’amore pura nei confronti della moglie, ma uno dei momenti più emozionanti è arrivato qualche minuto dopo con la presentazione della band da parte di Giogiò (Gioia), la figlia di Kekko: “Tutti lo chiamano Capitano, ma per me è semplicemente il mio papà“, urla la piccola Gioia.
Abbiamo desiderato così tanto ritornare alla vita pre-pandemia, che mi è sembrato quasi che questa brutta parentesi non fosse mai esistita. Più e più volte mi sono guardata attorno e ho potuto scorgere tra le migliaia di persone l’esigenza di ritrovarsi non solo ad un concerto, ma soprattutto in un abbraccio puro tra le persone che amiamo. Grazie alla musica dei Modà, abbiamo vissuto un momento travolgente: tutti avevano gli occhi lucidi e increduli si guardavano attorno. “Finalmente si riparte“, ha dichiarato Kekko nella seconda clip proiettata sul grande schermo.
Questa volta dopo esser stati per più di due anni in una “Sala d’attesa“, siamo tornati. È ritornata la musica e non c’è nulla di più emozionante.
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