10 Agosto 2021 - 10:06

Oms, confermato il primo caso di virus Marburg

virus di marburg Infarto

L’Oms ha ufficialmente confermato il primo caso umano di virus Marburg, in Guinea. La malattia è potenzialmente letale: 10 esperti sul posto per supportare le autorità

Il primo caso umano di febbre emorragica causata dal virus di Marburg è stato riscontrato in Guinea. A confermarlo, l’Oms che considera alta la minaccia a livello nazionale, ma basse a livello internazionale. Secondo le prime indiscrezioni, ad essere colpito dal virus sarebbe stato un uomo morto lo scorso 2 agosto, che avrebbe iniziato a manifestare i primi sintomi il 25 luglio. Il caso, avvenuto in Africa Occidentale, si verifica a poche settimane dalla fine ufficiale dell’epidemia di ebola che nell’ultimo anno ha causato 12 morti. L’Oms ha inoltre inviato in Guinea un team di 10 esperti a supporto delle autorità sanitarie locali.

Il virus di Marburg, tra l’altro, appartiene alla stessa famiglia di Ebola e, per questo, è altamente infettivo e contagioso. Il tasso di mortalità, nelle epidemie precedenti, era oscillato tra il 24% e l’88%.

Cos’è il virus di Marburg

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, la febbre emorragica di Marburg è una malattia virale causata da un virus indigeno dell’Africa. Si manifesta in modo improvviso e rapido con forte mal di testa, dolori muscolari e un forte stato di malessere. Il primo giorno compare una febbre alta e il malato va incontro a una rapida debilitazione. Verso il terzo giorno compaiono dolori addominali e crampi, diarrea acquosa che può durare anche per una settimana, nausea e vomito. In molti casi, tra il quinto e il settimo giorno, il malato ha delle emorragie da diverse parti del corpo, che spesso portano a morte. Il contagio avviene per trasmissione diretta del virus da persona a persona, per contatto con i fluidi corporei.

Trasmissione e cura

Secondo l’Oms, le ricerche effettuate finora hanno escluso che gli esseri umani siano parte del ciclo naturale del virus, e quindi il contagio avverrebbe per contatto casuale con altri animali infetti. Non esiste un vaccino contro la febbre emorragica di Marburg, né alcun trattamento efficace contro la malattia. L’unico trattamento è quello, ove possibile, di assistere il paziente cercando di ricostituire la sua riserva di acqua ed elettroliti, fornendo ossigeno ed effettuando trasfusioni di sangue.