6 Aprile 2021 - 12:46

Pensioni: quando la riforma non è una priorità

pensioni evasione

Per il Governo, la riforma delle pensioni non è una priorità. Ecco, dunque, cosa succederà quasi sicuramente nel 2022

Non c’è fretta. Il tema pensioni, per il Governo targato Draghi, non è un problema. Il Ministro del Lavoro Orlando ha di recente fornito dichiarazioni sulle priorità del nuovo esecutivo. L’emergenza sanitaria in corso rende, più che altro, necessario un rapido intervento nel settore lavoro, che naviga in acque piuttosto buie. Tutti i ministri hanno deciso di puntare sull’incremento degli ammortizzatori sociali come strumento principe per contrastare la crisi economica e sociale. A questo punto, viene da chiedersi: e lo spazio per la previdenza sociale dov’è?

Già, è proprio questo il vero dilemma. Si era in attesa di una riforma al sistema pensionistico che a quanto pare non giungerà a breve. Intanto i lavoratori vicini all’età pensionabile non dovranno attendere necessariamente il compimento dei 67 anni, perché sembra che la Quota 100 sarà nuovamente validata anche per il 2022. La Quota 100 era stata precedentemente istituita dal primo Governo Conte sotto richiesta di Matteo Salvini. Era stata introdotta nella Legge di Bilancio del 2019 per volere del leghista, e potrebbe essere nuovamente chiamata ad assurgere al suo compito. Una scelta che si rivela però ardua, complicata e assolutamente difficile.

In origine, la Quota 100 prevedeva una fase sperimentale fino al termine del 2021. Tre anni per tirare le somme ed analizzare gli effetti di questa riforma pensionistica. Ma l’emergenza da pandemia ha spostato l’attenzione governativa su altri tipi di interventi, e la riforma per le pensioni è rimasta cristallizzata. Il sistema 100 si basa su un semplice calcolo addizionale: età anagrafica + anzianità contributiva = 100. Ma non per tutti.

Ed ecco che ora ci addentreremo meglio per capire di cosa tratta la nuova riforma.

La base per la nuova riforma delle pensioni

C’è una sostanziale novità nella riforma delle pensioni orchestrata dal Governo Draghi. Ed è una novità che riguarda l’ObisM, ovvero il certificato dell’INPS che attesta la titolarità dell’assegno mensile. Infatti, a differenza degli altri anni per i quali è sempre disponibile sul sito dell’INPS la versione statica storicizzata, il certificato è ora disponibile in modalità ‘dinamica’ per le pensioni della Gestione privata e per quella dei lavoratori dello spettacolo e dello sport. È consultabile infatti anche per le prestazioni liquidate in corso d’anno ed è costantemente aggiornato in base alle informazioni d’archivio disponibili al momento della richiesta. Insomma, una novità molto importante e sburocratizzante.

Al testo del certificato, l’INPS ha aggiunto di volta in volta nuove informazioni e notizie seguendo l’attualità e gli sviluppi del sistema previdenziale. Vale ora per i pensionati con Quota 100 e per i “precoci” l’avviso sul regime dell’incumulabilità dell’assegno e sull’obbligo di comunicare tempestivamente nuovi redditi da lavoro che comportano la sospensione del pagamento. Già oggi l’INPS farà partire una campagna di rilevazione dedicata al servizio di accesso alle prestazioni pensionistiche. Una campagna rivolta a 300.000 utenti e relativa ai seguenti trattamenti:
Pensione di vecchiaia;
Quella anticipata;
Per Quota 100;
Pensione in regime di cumulo;
Pensione in regime di totalizzazione.

Nel messaggio viene anche spiegato che tale rilevazione si colloca nell’ambito dell’iniziativa di sperimentazione del Dipartimento della Funzione Pubblica. Dunque, da oggi, gli utenti che riceveranno le prestazioni del 2020 riceveranno una mail contenente un link per compilare un questionario.

Le indicazioni

Nel messaggio dell’INPS non viene specificato quali saranno le domande rivolte. Allo stesso tempo, però, viene evidenziato che i risultati forniranno preziose indicazioni. Questo riguardo alla soddisfazione di questa tipologia di utenti durante il periodo emergenziale, costituiranno le evidenze per il proseguimento dei laboratori sulla valutazione partecipativa. C’è da sperare che dalle indicazioni possano arrivare anche dei suggerimenti utili per migliorare la fruizione non solo delle normali prestazioni pensionistiche, ma anche di quelle frutto delle misure della riforma delle pensioni.

La Quota 100 vera, ossia non solo non mandare a scadenza la misura, ma permettere a chiunque centri la Quota 100, indipendentemente dai paletti oggi imposti su contributi ed età, di poter uscire anzitempo dal mondo del lavoro. La Quota 41 per tutti senza limiti anagrafici e senza decurtazioni sullassegno ultimo. Poi ci sarà la proroga dell’Opzione Donna fino al 2023 e infine la valorizzazione del lavoro di cura delle donne.

Tutte proposte che potrebbero essere effettivamente portate avanti nel corso del tempo.