4 Giugno 2021 - 15:53

Rete fissa: sotto al 40% le linee in rame, cresce la banda larga mobile

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Gli accessi totali alla rete fissa sono scesi di circa 130mila unità rispetto al trimestre precedente e di 390 mila unità rispetto a settembre 2019

AGCOM, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha diffuso i dati dell’Osservatorio delle Comunicazioni i quali evidenziano come, a fine settembre 2020, gli accessi totali alla rete fissa siano scesi di circa 130mila unità rispetto al trimestre precedente e di 390 mila unità rispetto a settembre 2019.

Significativi sono anche i cambiamenti emersi nella composizione delle tecnologie utilizzate per la fornitura del servizio: a settembre 2016 gli accessi alla rete fissa erano in rame per oltre l’85% mentre nel 2020 sono scesi del 40% con una diminuzione di 9,6 milioni di linee.

Sono invece aumentati gli accessi tramite tecnologie di qualità superiore, in particolare la Tecnologia FTTC con +7,06 milioni di unità, FTTH con +1,16 milioni e FWA con + 610mila.

Ciò si riflette in un aumento della velocità delle connessioni commercializzate: infatti, le linee con prestazioni superiori ai 30Mbit/s sono passate da meno del 12,7% del 2016 al 64,4% del totale delle linee broadband e ultrabroadband del 2020.

Tim risulta il maggiore operatore con il 42,1%, poi viene Vodafone con il 16,7%, Fastweb con il 15,1% e Wind Tre con il 14,0%.

La fibra ottica ha molteplici vantaggi rispetto alla linea ADSL in rame: è molto più rapida, affidabile, costante, sicura, garantisce alte prestazioni e un prezzo accessibile. Con pochi euro in più al mese, le offerte fibra consentono di ottenere una connessione di gran lunga più performante rispetto alla tradizionale ADSL.

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Per quanto riguarda la rete mobile, le SIM complessive appaiono in flessione su base annua di circa 220mila unità (erano 104,1 milioni a settembre 2020).

Le SIM M2M sono invece cresciute di 2,8 milioni mentre le SIM “solo voce” e “voce+dati” sono diminuite di tre milioni di unità.

Market leader in questo caso è Vodafone al 29,1%, seguita da Tim al 29,0% e Wind Tre al 26,1% mentre Iliad rappresenta il 6,6% del mercato.

Se invece si escludono le SIM M2M e si prendono in considerazione soltanto le SIM “human”, Iliad raggiunge l’8,8% mentre Wind Tre rimane il principale operatore (nonostante una quota in calo di 2,5 punti percentuali su base annua) con il 28,2%.

In seconda posizione Tim con il 26,5%.

La crescita della banda larga mobile prosegue e ritmo sostenuto: infatti, nei primi 9 mesi del 2020 più del 70% delle linee human ha effettuato traffico dati, con un consumo unitario mensile di dati che può essere stimato in circa 9,2 GB/mese, in crescita rispetto a settembre 2019. Analizzando i dati di internet, si evince come 42 milioni di utenti medi giornalieri abbiano navigato in rete nel mese di settembre 2020 per un totale di 59 ore mensili a persona.