11 Dicembre 2017 - 08:55

Il Salvator Mundi appartiene probabilmente ad Abu Dhabi

salvator mundi

Probabilmente il Salvator Mundi è stato comprato per Abu Dhabi. Si dice che il quadro appartenga al principe della città saudita

L’acquisto del quadro più famoso del momento, il Salvator Mundi, si sta rivelando un sistema di scatole cinesi. Infatti, l’ambasciata di Riad a Washington ha smentito che il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman sia il vero acquirente del dipinto.

Il caso

Come sappiamo, il Leonardo è diventato il quadro più caro della storia. Infatti, lo scorso 15 novembre, è stato venduto per 450 milioni di dollari. Secondo questa nuova versione, l’acquisto sarebbe stato fatto per conto del ministero della cultura di Abu Dhabi dal principe saudita Bader bin Abdullah bin Mohammed. La destinazione finale del quadro sarebbe il nuovo museo gemello del Louvre nella capitale degli Emirati Arabi Uniti. Qui, il Salvator Mundi potrebbe essere presto esposto accanto alla Belle Ferronière, un altro Leonardo arrivato da Parigi in tempo per l’inaugurazione.

Ma la storia non finisce qui. Una fonte anonima a conoscenza della transazione ha confermato sui giornali, che il principe Bader avrebbe agito come prestanome per conto del governo di Riad.  Il dipinto potrebbe essere stato un dono dell’Arabia Saudita agli Emirati come segno di forte amicizia. Infatti, la fonte ha dichiarato: “L’idea era di un dono di stato, come quando la Francia diede agli Stati Uniti la Statua della Libertà”.

Dunque, sullo sfondo ci sarebbero gli ultimi sviluppi geopolitici nella penisola arabica. Proprio poco prima dell’asta, Salman aveva lanciato una crociata anti-corruzione contro decine di reali e boiardi sauditi. Molti di questi hanno firmato, in cambio della libertà, accordi per la restituzione di miliardi di dollari ottenuti fraudolentemente. Salman, ha anche avviato misure di trasformazione verso un’interpretazione meno puritana e estremista dell’Islam. Infatti, egli è alleato della sua controparte ad Abu Dhabi, con cui condivide l’opposizione all’islamismo stretto.

I due stati collaborano nella campagna militare in Yemen e nell’embargo contro il vicino Qatar. Inoltre, hanno stretto una partnership di collaborazione per coordinare attività in tutti i campi, compreso quello della cultura. Infatti, il Louvre di Abu Dhabi, è fondato sui principi dell’universalismo e della tolleranza. Il museo espone oltre 600 opere che attraversano tutte le culture e le religioni. Tra queste: una Torah yemenita; una Bibbia gotica; una figurina di Buddha e presto il Salvator Mundi.

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