Sanremo 2016, la seconda serata: Bosso incanta l’Ariston
La seconda serata del Festival accoglie con un tripudio d’applausi Nicole Kidman, commovente l’esibizione di Bosso. I primi due eliminati tra le Nuove Proposte sono Irama e Cecile
[ads1] Scorre veloce la seconda serata del Festival. Si parte subito con la sfida tra i giovani: due esibizioni a eliminazione diretta, i vincitori approderanno alla finale di venerdì. Le prime a fronteggiarsi sono Chiara Dello Iacovo con Introverso e Cecile con N.E.G.R.A. Due donne a confronto e due brani molto diversi. Il televoto e la sala stampa premiano l’ex concorrente di The Voice.
La seconda sfida è tra Irama che canta Cosa resterà, un piacevole contrasto tra il mondo classico del cantautorato italiano e quello dell’hip pop. Un ritmo serrato che sembra lasciar senza fiato il giovanissimo cantante. Ermal Meta, già conosciuto nel panorama musicale, ha scritto per Mengoni, Emma, Chiara, Annalisa e Francesco Renga: al Festival presenta “Odio le favole” e si aggiudica la vittoria.
Si parte con la gara dei big, apre le danze Dolcenera con Ora o mai più, una splendida esibizione, ma la canzone non emoziona. Segue il momento di Virginia Raffaele, stasera nei panni di Carla Fracci, una comicità da standing ovation. “Saluto questa storica saga e anche la banda” dice rivolgendosi all’orchestra.
Clementino esordisce sul palco dell’Ariston con il brano Quando sono lontano, dedicato agli emigranti. Un tema fortemente attuale affrontato con passione, scelta apprezzabile. Entra Gabriel Garko che stasera aveva la possibilità di riscattarsi dopo la pioggia di critiche degli ultimi giorni: aspettative deluse, l’attore è capace di incepparsi anche mentre legge il gobbo.
La sfida tra i big riprende con Patty Pravo in gara al festival con il brano Cieli Immensi. Conserva il fascino di sempre, ma non la voce. Super ospite italiano Eros Ramazzotti, un tuffo nel passato e ci si ritrova nell’84 a cantare Terra Promessa. Poi via con il medley e i nastri color arcobaleno.
A commuovere l’Ariston è Ezio Bosso, pianista, direttore d’orchestra di fama internazionale, affetto da Sla. “Noi uomini tendiamo a dare per scontate le cose belle. La vita è fatta di dodici stanze: nell’ultima, che non è l’ultima, perché è quella in cui si cambia, ricordiamo la prima. Quando nasciamo non la possiamo ricordare, perché non possiamo ancora ricordare, ma lì la ricordiamo, e siamo pronti a ricominciare e quindi siamo liberi”. L’intervista con Carlo Conti è emozionante così come la sua performance al pianoforte.
“La musica è come la vita, si può fare in un solo modo, insieme” questo il messaggio di Bosso prima del congedo e del suo tenero “Ciao”. Un momento intenso che lascia senza fiato.
Ma le esibizioni non sono ancora finite, è il momento di Alessio Bernabei all’esordio da solista con la canzone Noi siamo Infinito. Un brano dalle sonorità dance che non colpisce. A regalarci una boccata d’aria Elio e le Storie Tese con un brano geniale Vincere l’odio. È sempre un piacere ascoltarli.
In notevole ritardo rispetto alle previsioni, giunge Nicole Kidman. Bella, elegante e sorridente, scende le scale accompagnata da Conti. “Qui è splendido, amo l’Italia da quando ho 17 anni – è il saluto di rito -. la mia città preferita è Firenze” e poi precisa “ma amo Roma allo stesso modo”.
Riprende la gara ed è il momento di Neffa con Sogni e nostalgia, un brano che rientra perfettamente nel suo stile ma che non colpisce e potrebbe presto cadere nel dimenticatoio.
Penultima in gara Annalisa con Il diluvio universale, bellissima voce ma la canzone è un vero e proprio strazio, la solita condanna sanremese per la giovane cantante che “sbagliando non impara”. Chiudono la serata gli Zero Assoluto con Di me e di te, un testo abbastanza ripetitivo sebbene orecchiabile, il “Tuturuturututtu” è scomparso.
La classifica finale premia Clementino, Annalisa, Valerio Scanu, Francesca Michielin, Patty Pravo, Elio e le Storie Tese, rischiano l’eliminazione Neffa, Alessio Bernabei, Dolcenera e Zero Assoluto.
Così si chiude la seconda serata del Festival in cui a brillare più che i cantanti, da sempre protagonisti, sono stati gli ospiti.
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