9 Maggio 2020 - 17:59

Silvia Romano è stata liberata: l’annuncio di Giuseppe Conte

Silvia Romano

A distanza di quasi due anni dal rapimento in Kenya, Silvia Romano è stata liberata. Ad annunciarlo il Premier Giuseppe Conte

Silvia Romano è stata liberata! Ringrazio le donne e gli uomini dei servizi di intelligence esterna. Silvia, ti aspettiamo in Italia!“. Questo l’annuncio social di Giuseppe Conte sulla linerazione della cooperante ventiquattrenne, fatta prigioniera in Somalia.

Anche Luigi Di Maio è intervenuto su Facebook: “Volevo darvi una buona notizia. Silvia Romano è libera. Lo Stato non lascia indietro nessuno”. Poi, il ministro degli Esteri ha mandato “un abbraccio alla sua famiglia” e “un grazie alla nostra intelligence, all’Aise in particolare, alla Farnesina e a tutti coloro che ci hanno lavorato”.

La ragazza era stata rapita quasi due anni fa, a novembre 2018, mentre si trovava nel villaggio di Chakama per la onlus Africa Milele. La milanese, proprio in Kenya, portava avanti un progetto di sostegno all’infanzia con i bambini di un orfanotrofio.

Le parole del padre di Silvia

Questa è una bellissima notizia” ha commentato il padre di Silvia ai microfoni di Open. L’uomo ha poi precisato: “Io ancora non ho parlato con Silvia e non ho avuto nessuna comunicazione ufficiale dalla Farnesina, non li ho ancora sentiti. Ma se lo dice Conte, deduco sia così. Non so se reggo o non reggo, devo capire bene… datemi qualche ora per capire bene. Questo è un momento delicato“.

Lo stesso, interpellato dall’Ansa, ha dichiarato: “Lasciatemi respirare, devo reggere l’urto. Finché non sento la voce di mia figlia per me non è vero al 100%. Devo ancora realizzare, mi lasci ricevere la notizia ufficialmente da uno dei miei referenti”.

Le indiscrezioni

Secondo alcune indiscrezioni, riportate dall’agenzia AdnKronos, l’operazione avrebbe avuto inizio all’alba di questa mattina e la ragazza, che domani rientrerà in Italia, sarebbe al momento già in sicurezza. La liberazione di Silvia Romano, sempre secondo alcune fonti, sarebbe stata eseguita con un “lungo e complesso lavoro sul campo“.