19 Novembre 2020 - 16:36

Simona Tabasco nell’equipe di “Doc”: dal distintivo al camice bianco

Simona Tabasco Doc

Elisa Russo in “Doc”, Alex Di Nardo ne “I Bastardi di Pizzofalcone”: i due personaggi interpretati da Simona Tabasco a confronto

E’ di scena questa sera, in prima serata su Raiuno, il finale di stagione di “Doc-Nelle tue mani”. Dell’equipe dell’ex primario Andrea Fanti (Luca Argentero) fa parte anche la dottoressa Elisa Russo, interpretata dalla giovane attrice napoletana Simona Tabasco, già nota al grande pubblico generalista per il ruolo di Alex di Nardo ne “I Bastardi di Pizzofalcone”.

In un’intervista a Tv Sorrisi e Canzoni, concessa a margine della presentazione di “Doc”, tra le prime serie italiane ad adottare il modello già in uso per i drama americani dello spacchettamento di una stessa serie in due parti, e della messa in onda di un episodio per sera – scelta resa quasi irrinunciabile dallo scoppio della pandemia che ha chiuso il set a poche scene dalla fine della lavorazione, ripresa solo in piena estate- Simona Tabasco, provando a mettere in parallelo le esistenze dei suoi personaggi fin qui più noti, asseriva di non riuscire a vedere del tutto pienamente delle analogie tra le due: “Non so se Elisa ed Alex si somigliano, se non altro perché oggi non sono più quella che ero quando ho interpretato Alex per la prima volta”

Tuttavia, i possibili parallelismi tra Elisa Russo e Alex di Nardo, l’una specializzanda della Clinica Ambrosiana  di Milano, l’altra agente del commissariato di Pizzofalcone a Napoli con la passione per le armi, sono – a mio avviso- molteplici e con questo articolo intendo metterli sotto la giusta luce.

Anzitutto, entrambe le donne nascondono dietro un’apparenza dura un animo fragile, oltre ad essere accomunate dal rapporto difficile che le lega ad i loro rispettivi genitori, e dal fatto di vivere (ognuna per parte sua) un amore complicato.

Partiamo dalla famiglia: il rapporto complicato che Alex, dai colleghi del commissariato conosciuta come Calamity Jane, vive con i suoi genitori viene dal fatto che la ragazza è costretta a nascondere a sua madre e suo padre la propria omosessualità. Come se non bastasse, la Di Nardo è schiacciata dalle aspettative che il padre, non a caso detto il Generale, nutre nei suoi confronti; tra i due, la distanza affettiva è sempre apparsa incolmabile, l’unico territorio “franco” è rappresentato dal poligono, dove spesso si “allenano” a sparare insieme, e quindi nella comune passione per le armi.

Mentre scriviamo, l’universo narrativo di Alex per quanto concerne il rapporto con i genitori e il coming out è a un bivio, spaccato in due: se nei romanzi di Maurizio De Giovanni da cui i Bastardi televisivi sono tratti, la ragazza è sì andata a vivere da sola ma non è ancora riuscita a confessare ai genitori il suo amore per un’altra donna, nella fiction (di cui nel 2021 vedremo la terza stagione), Di Nardo ha lasciato casa dei genitori e fa progetti di vita in comune con il medico legale Rosaria Martone.

Venendo ad Elisa Russo, il personaggio che Simona Tabasco interpreta invece in “Doc”, anche per lei riscontriamo una situazione familiare piuttosto complicata e irrisolta: la giovane è stata infatti cresciuta dai nonni, e quella che è sempre stata fatta passare come una sorella maggiore (e che in un episodio ha i panni di Ilaria Spada) è in realtà sua madre; una madre che non ha mai voluto prendersi alcuna responsabilità nei confronti della Russo, in quanto diventata genitore troppo presto e troppo presa dal portare avanti la propria carriera di attrice di belle speranze.

Il vivere un amore “ai margini” e spesso e volentieri vittima dei pregiudizi, è un’altra delle cifre che accomunano Alex Di Nardo e Elisa Russo. Della prima abbiamo già detto: vive una relazione segreta con il medico legale Rosaria Martone (che nella fiction ha il volto di Serena Iansiti ndr.) Elisa, invece, è legata al collega Gabriel Kidane (Alberto Malachino): il ragazzo, di origini etiopi, però ha dei doveri nei confronti del suo popolo e della sua famiglia. Ha infatti promesso che, a specializzazione finita, tornerà in Africa per fondare un ospedale tutto suo e sposerà (con un matrimonio combinato) una donna del suo Paese che gli è stata promessa sin dalla nascita.

Cosa sceglierà alla fine Kidane? Il cuore o il dovere? Dagli ultimi sviluppi, sembrerebbe che lui ed Elisa siano ormai pronti a vivere il loro amore contro tutto e tutti, ma il finale di “Doc”, che da più parti è annunciato come adrenalinico, potrebbe riservare più di qualche sorpresa e sparigliare le nostre certezze.

Infine, come già anticipato, sia Di Nardo che Russo, per le quali Simona Tabasco ha costruito un’interpretazione sorprendente, che l’ha liberata convincentemente dal suo primo fagocitante ruolo in una fiction generalista (quello della svampita napoletana Nancy in “E’ arrivata la felicità”, che se reiterato rischiava di impantanarsi in un clichè) portandoci a riconoscerle un’estrema versatilità, sono di fondo portatrici di una grande fragilità, nascosta bene sotto la classicissima “scorza dura”. E anche qui l’aggettivo più calzante mi sembra sorprendente: vi sareste mai aspettati, per esempio, che Elisa (specializzanda ambiziosa e tutta d’un pezzo) potesse commuoversi di fronte alla richiesta di un paziente di avere vicino il proprio cane? O che lei stessa, sempre così professionale da risultare quasi gelida con i pazienti, potesse instaurare un rapporto direi quasi privilegiato con un gruppo di cani a cui la vediamo far visita in un canile nel corso di una puntata? Ed è sorprendente anche Alex: inappuntabile, inattaccabile sul lavoro (quasi un cecchino) quanto fragile e nuda, non solo letteralmente, senza difese o armi di fronte all’amore.