Superlega, la UEFA salva Juve, Real e Barcellona
La Uefa ha deciso di cancellare i procedimenti disciplinari avviati contro i tre club coinvolti nella creazione della Superlega. I dettagli
Il capitolo Superlega sembra arrivare alla conclusione. La UEFA, con un comunicato ufficiale, ha reso noto che i procedimenti disciplinari contro Juventus, Real Madrid e Barcellona sono stati cancellati. Procedimenti che nascevano a causa di una potenziale violazione delle norme dell’organo europeo in merito alla vicenda Superlega. Il termine per la presentazione delle accuse scade martedì. Tuttavia, la decisione che arriva da Nyon è quella di non agire in alcun modo. “La Corte d’Appello UEFA ha dichiarato nullo il procedimento, come se non fosse mai stato aperto”, si legge nel comunicato.
La UEFA ha preso questa decisione dopo che il Tribunale numero 17 di Madrid avevo fissato un ultimatum. Il giudice Manuel Ruiz de Lara, infatti, aveva dato alla Uefa cinque giorni di tempo per ritirare tutte le sanzioni indirizzate ai club fondatori. I quali, questi ultimi, erano convinti che il tentativo di essere sanzionati per aver creato un campionato separatista fosse contrario alla legge europea sulla concorrenza.
La UEFA, tuttavia, nella persona del presidente Ceferin, continuerà ad opporsi alla creazione della Superlega. L’organismo europeo, infatti, non esclude che possano esserci sanzioni in caso di future azioni che vogliano rilanciare questo progetto o altri simili.
Le dichiarazioni di Andrea Agnelli
Della Superlega aveva parlato anche Andrea Agnelli, in una lettera inviata agli azionisti del suo club: “Ha nelle sue regolamentazioni tre valori essenziali per la stabilità dell’industria calcistica”. Il primo di questi valori è “un nuovo framework condiviso per il controllo dei costi, che contribuisca, contrariamente a quanto affermato anche in sedi autorevoli, all’equilibrio competitivo delle competizioni.
Gli altri due, invece, sono “un forte impegno alla solidarietà e alla mutualità; la centralità delle prestazioni dei club nelle competizioni europee e del contributo di questi allo sviluppo dei talenti come elementi fondanti di un nuovo concetto di ‘meritocrazia’ sportiva”.
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