Taglio dei parlamentari, si parte tra aule deserte e “mal di pancia”
A Montecitorio, le critiche sul taglio dei parlamentari arrivano anche dagli stessi 5 Stelle. Di fatto, si è dichiarata contraria solo +Europa
A un passo dall’effettiva realizzazione, spuntano i dubbi. Sulla carta, si prepara una “maggioranza bulgara” per il taglio dei parlamentari e i mal di pancia non si risparmiano. Anche all’interno dello stesso Movimento 5 Stelle sorgono dubbi improvvisi su uno dei provvedimenti “battaglia” che ne hanno costituito, di fatto, l’identità. Le critiche sono tutte in punta di diritto. Tuttavia il dato di fatto è che questa riforma porterà il numero degli eletti di Camera e Senato dagli attuali 915 a 600, 400 deputati e 200 senatori.
Ieri, in un’aula praticamente vuota, è iniziata la discussione generale del provvedimento e i rosso-gialli si accingono oggi a dare il quarto e definitivo via libera alla riforma. Per avere, però, più margine dal punto di vista dei voti, è necessario provvedere ad una serie di modifiche. Infatti, è stato sancito un accordo in quattro punti che fissa alcune date importanti.
Entro Dicembre, sarà presentata una nuova legge elettorale, già in questo mese si procederà sull’abbassamento a 18 anni dell’età per votare al Senato. Gli altri due punti prevedono un intervento sui regolamenti parlamentari e l’avvio di un percorso di confronto su strumenti come la sfiducia costruttiva.
Alcuni deputati storici del Movimento 5 Stelle, come Gianluca Vacca e Andrea Colletti, sono ancora molto scettici sulla legge. Se si sommano i voti di maggioranza e opposizione, sulla carta la riforma potrebbe essere approvata con 600 voti a favore, considerando che di fatto si è dichiarata contraria soltanto +Europa.
“Noi faremo di tutto per far cadere un Governo senza legittimazione popolare a prescindere dall’approvazione o meno del taglio dei parlamentari.” dichiara Fabio Rampelli, di Fratelli D’Italia.
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