Taglio parlamentari, il Senato approva il decreto
Il decreto è stato votato da ben 180 senatori. Ora il taglio dei parlamentari passerà al vaglio della Camera. Successivamente, dovrebbe essere approvato
La maggioranza non è stata autosufficiente, e diventa sempre più risicata. Ma, almeno per il momento, è ancora sugli scudi e garantisce il lasciapassare ai provvedimenti. Il famoso decreto per il taglio dei parlamentari, infatti, ha ricevuto, in seconda deliberazione, l’approvazione del Senato. I sì sono stati 180, i no 50, nessun astenuto. Il provvedimento torna alla Camera per l’approvazione definitiva. Serviva la maggioranza assoluta. Forza Italia, come ha annunciato in Aula, non ha partecipato al voto.
Il decreto per l’eliminazione dei membri riduce il numero a 600 (in particolare da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori). Viene tra l’altro fissato a cinque il numero massimo dei senatori a vita. Il provvedimento, però, aveva corso il rischio di non essere approvato al Senato, in quanto sono dovuti intervenire i rappresentanti di Fratelli D’Italia a dar manforte al Governo.
“Il taglio dei parlamentari è la fine di una ingordigia politica che è andata avanti per decenni. Tagliamo ai politici e ridiamo al popolo, che si riappropria di soldi che erano suoi.” ha dichiarato Luigi Di Maio.
La risposta del PD è arrivata per voce del senatore Luigi Zanda: “In Parlamento, in dottrina, nell’opinione pubblica, la riduzione del numero è stata sempre largamente condivisa, anche da me, ma solo come complemento di riforme più ampie. Ora il contesto politico è molto diverso rispetto a soli pochi anni fa, quando vivevamo in un clima di grandi riforme. Credo che molti di noi sappiano quali sono i fatti politici concreti che ci fanno temere per la nostra democrazia e quale sia il contesto che, dietro la riduzione del numero, ci fa vedere la volontà di colpire il Parlamento.“
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