6 Dicembre 2017 - 13:17

Trump ha deciso: Gerusalemme accoglierà l’Ambasciata Americana

Donald Trump Junior terrorismo

La Città Santa per i tre monoteismi verrebbe così riconosciuta da Trump come Capitale dello Stato di Israele. I “3 Giorni di Collera” sono appena iniziati…

Gerusalemme sarà teatro di nuove tensioni, non solo armate ma soprattutto di ideali se il progetto del Presidente americano Trump di spostare l’ambasciata del nuovo continente da Gerusalemme a Tel Aviv dovesse arrivare a compimento.

La nuova ambasciata di Trump è una “promessa da mantenere”

“Una promessa da mantenere” quella di Trump che sembra sordo alle “reazioni negative di alcune parti” che certo, lui pure si aspettava.

I primi a farsi sentire sono stati gruppi di islamici e palestinesi, che hanno indetto tre giorni di protesta, “I 3 Giorni di Collera”, che finiranno venerdì, sullo sfondo di una città, terra di mezzo che ribolle, in cui le tensioni sembrano ad un passo dallo scoppiare senza lasciare diritto di replica.

Trump sposterà l’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme, le reazioni dell’Europa

Non si sono fatte attendere le dure reazioni del Vecchio Continente al progetto di Trump. In particolare Federica Mogherini, vede nell’azione di Trump una chiara minaccia alla stabilità della pace, costruita con strumenti diplomatici nel corso del tempo. Insistenze che sembrano fare eco al monito della Lega Araba che, attraverso le parole del suo segretario Generale, Ahmed Aboul Gheit, vorrebbe porsi come primo mediatore in un conflitto (per ora) solo annunciato.

Trump e la “questione” Gerusalemme: il Papa invita al rispetto dello status quo

Anche Papa Francesco, preme per il mantenimento dell’equilibrio, di certo precario, che vige in terra Santa. Niente più armi, dunque, solo negoziati: è questo l’auspicio da più parti condiviso, e portato avanti in particolare, dall’Eliseo e dal suo più alto rappresentante, Emmanuel Macron.

Le manovre di avvicinamento di Trump, la “questione” Gerusalemme è esplosa davvero (solo) adesso?

Intanto a Gerusalemme l’allerta è massima, per un annuncio che promette di capovolgere gli assetti della Città Santa, culla dei tre monoteismi. A ben guardare però, il conflitto non riguarda tanto la città in sé quanto piuttosto il conflitto tra due ordini politici, nel senso greco del termine del fare comunità, che continuano, sordi, a camminare separati.

 

 

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