L’Unione Africana chiede le scuse di Salvini
L’Organismo Internazionale africano ha chiesto le scuse del Ministro degli Interni Salvini per le frasi offensive
Durante la discussione con il responsabile lussemburghese per gli Affari Esteri ed Europei, Asselboorn, Salvini ha usato la parola “schiavi” per indicare gli africani che, in Italia, dovrebbero combattere il calo demografico (“nuovi schiavi per soppiantare i figli che non facciamo più“). La discussione ha già tenuto il dibattito nella scorsa settimana, ma oggi torna alla ribalta perchè l’Unione Africana, l’organismo internazionale che riunisce gli Stati africani e che ha sede in Etiopia, ha chiesto ufficialmente le scuse di Salvini per le parole offensive non solo verso i migranti ma verso tutti gli africani.
Si legge infatti in un comunicato diramato dall’organizzazione: “Nell’interesse di un impegno costruttivo sul dibattito sulla migrazione fra i due continenti (Europa e Africa, ndr) l’Unione africana chiede al vice primo ministro italiano di ritirare la sua dichiarazione sprezzante sui migranti africani“.
In realtà, occorre dire che la pronuncia effettiva della parola è ancora incerta: l’incontro infatti si sarebbe svolto a porte chiuse, e il Viminale ha negato che Salvini abbia chiamato “schiavi” gli africani: “Come è facilmente verificabile dai numerosi video e dalle dichiarazioni del ministro – si legge nella nota – Salvini non ha mai insultato gli africani, ma anzi ha censurato l’idea di farli arrivare in Europa per costringerli a lavorare e/o a vivere in condizioni così degradate da ricordare, appunto, la schiavitù. Esattamente il contrario di quanto riportato da alcuni organi di informazione stranieri“.
All’Unione Africana, però, questa smentita non sembra essere bastata, e nella nota si legge che “gli insulti non risolveranno le sfide della migrazione che Africa ed Europa affrontano“.
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