7 Dicembre 2020 - 12:48

Zaccagni e l’arte della crescita: Juric scolpisce il talento

Zaccagni

Le ottime prestazioni di Zaccagni stanno regalando gioie all’Hellas. Barc(v)erona o Verona City? Chiamatela organizzazione

Gol di Zaccagni, Verona in vantaggio. Una frase figlia del semplicismo che non vuole andare oltre al pallone che gonfia la rete. Gli scaligeri costruiscono calcio, mattone su mattone. Un gioco verticale ed elegante, ognuno fa il suo, in maniera perfetta. L’azione della rete contro il Cagliari è la dimostrazione perfetta che le idee possono nascere anche in provincia. Possesso palla veloce, sponda della punta su Barak, che con un esterno dolce trova Faraoni, bravo di prima ad imbeccare proprio Zaccagni.

Il centrocampista italiano sta mostrando diverse armi, sia da rifinitore, sia da organizzatore. Il centro propulsore del motore dell’Hellas Verona. Ruota sulla trequarti, si inserisce e a sua volta premia gli inserimenti. Ha il talento puro del diamantismo, termine proprio dei numeri dieci. Grande corsa e spirito di sacrificio. Emerge all’interno di una collettività. La squadra di Juric ti analizza e quando meno te lo aspetti ti colpisce, come un pugno secco al volto del miglior pugile. A volte paga qualche disattenzione difensiva, ma di certo non è la squadra migliore, questo lo sanno tutti.

Zaccagni gioca con la testa libera dai pensieri negativi. Il Verona non considera minimamente il discorso salvezza, è già salvo ancora prima di giocare. Una mentalità che non appartiene più ai gialloblu. Il sogno Europa li fa correre il doppio. Il numero 25 ha un’aspirazione in più: l’Europeo. Mancini non butta il talento e a 25 anni non tutto è perduto. Sicuramente è in ritardo, ma ha preso una grande rincorsa.

Juiric sta scolpendo il suo talento, migliorandolo di anno in anno. Ora serve la costanza, quella che sta dimostrando. Stare sempre in partita e non abbandonare mai i compagni di squadre è una dote che hanno in pochi. Due gol e quattro assist in dieci partite. Un buon bottino, che ha il bisogno di essere rimpinguato da altre belle domeniche di calcio.