Astrazeneca: arriva lo stop definitivo in Danimarca
La Danimarca ritira dal mercato il vaccino Astrazeneca. Prima dello stop definitivo erano state acquistate ben 2,4 milioni di dosi
La Danish Health Authority ha dato la notizia mercoledì dopo le anticipazioni fornite dai media danesi. La Danimarca sospende definitivamente la somministrazione del vaccino Astrazeneca. «Continueremo la campagna di vaccinazione contro Covid-19 senza il vaccino di AstraZeneca».
L’Autorità, a mezzo conferenza stampa, ha detto che, a seguito delle indagini svolte «un vaccinato con AstraZeneca su 40 mila avrà effetti collaterali seri». Ha poi aggiunto in una nota che «al collegamento tra i rari casi di coaguli di sangue e il vaccino e al fatto che l’epidemia è attualmente sotto controllo in Danimarca e altri vaccini sono disponibili».
Il vaccino in Danimarca era stato sospeso in data 11 marzo in modo da consentire l’analisi di possibili legami tra il vaccino e gli episodi di coaguli. Il comitato per la sicurezza dell’Agenzia Europea per i Farmaci Ema aveva stabilito che i coaguli di sangue insoliti con piastrine basse debbano essere elencati come effetti collaterali molto rari. Ha poi parlato di un legame con il vaccino, anche se in questo caso i benefici superano di gran lunga i rischi.
Capitolo Johnson&Johnson
Così come Astrazeneca, anche il vaccino Johnson&Johnson potrebbe essere riservato esclusivamente agli over 60. Il ministro Speranza ha dichiarato a Porta a Porta: “Abbiamo fatto una riunione con i nostri scienziati, chiaramente anche con l’Agenzia del Farmaco Italiana. Siamo in collegamento con l’Agenzia Europea. Valuteremo nei prossimi giorni appena Ema e gli americani ci daranno notizie più formali, quindi definitive, quale sarà la strada migliore. Ma io penso che anche questo vaccino dovrà essere utilizzato perché è un vaccino importante avendo la caratteristica di essere in una sola dose. Il nostro auspicio è di poter al più presto sciogliere questi nodi e usare anche questo vaccino. Sarebbe il quarto e a noi serve particolarmente”. Il rischio a questo punto è che si ritrovi tra qualche mese con sovrabbondanza di vaccini per le fasce d’età avanzate.
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