27 Settembre 2021 - 10:25

Blanco, a chi è dedicata “Blu Celeste”?

Blanco Blu Celeste

“Blu Celeste” è la title-track dell’album di debutto di Blanco, una delle poche in cui la voce del cantautore si presta ad arrangiamenti più distesi

Dopo numerose collaborazioni multiplatino, con Madame (Tutti Muoiono), Salmo (La Canzone Nostra, prodotta da Mace) e Sferaebbasta (Mi fai impazzire è uno degli indubbi successi musicali italiani dell’estate appena trascorsa), Blanco supera a pieni voti anche la cosiddetta prova del nove: il suo album di debutto “Blu Celeste”, infatti, uscito lo scorso 10 Settembre su etichetta Island Records è stato certificato Disco d’Oro per le oltre 25.000 copie vendute in una sola settimana.

Le dodici tracce prodotte dal fidato Michelangelo (al secolo Michele Zocca) confermano l’indole “nervosa” e “carnale” della musica di Blanco, che tuttavia si concede qualche eccezione prestando la sua voce anche ad arrangiamenti più distesi.

E’ il caso primariamente della title track “Blu Celeste”, che il rapper e cantautore classe 2003 – nato e cresciuto nella provincia di Brescia – dedica alla scomparsa di una persona cara. Non sappiamo, a ben vedere, se il pezzo sia nato da uno spunto autobiografico. In un’intervista a Rockol, Riccardo Fabbriconi (che il nome Celeste ce l’ha tatuato anche sul corpo), rimane vago:“Preferisco non entrare nei dettagli. Mi interessa che la gente capisca il messaggio e lo faccia proprio”.

L’intento universalistico del suo messaggio, Blanco lo ha confermato qualche settimana fa, salendo sul palco dell’Arena di Verona per i Seat Music Awards: dopo aver eseguito “Blu Celeste”, vestito in total-white, il giovane ha lasciato volare al cielo un palloncino dello stesso colore e ha detto: Questa è per tutte le persone importanti che abbiamo perso“.

Vanno nella stessa direzione sonora e poetica della “distensione dei toni”, anche Mezz’ora di Sole e Lucciole. La prima, con gli archi che incalzano la voce di Blanco, dà l’idea di essere quasi un trailer cinematografico, e forse non a caso è stata posta in apertura di Blu Celeste. La seconda, invece, è tutta dominata dal pianoforte, unica compagnia di Blanco nel deserto (atmosfera ripresa anche nel Visual che accompagna il pezzo) della solitudine.