DPCM Natale: ancora incontri, ma le linee sembrano tracciate
Attesa per il nuovo DPCM Natale che cambierà le nostre vita in vista delle feste natalizie. Analizziamo in dettaglio cosa accadrà
Stando alle ultime indiscrezioni di stampa, sarebbe convocata per questa mattina una nuova riunione interlocutoria tra Conte, Speranza e i capi delegazione della maggioranza di Governo, per discutere nelle misure da includere nel prossimo Dpcm Natale, da ratificare evidentemente per il 4 Dicembre.
Vediamo cosa accadrà nel dettaglio in questi prossimi giorni e come vivremo le feste natalizie.
Scuole chiuse
Il dilemma se riaprire le scuole prima delle vacanze natalizie sembra già risolto. I presidenti delle Regioni non vogliono saperne di riaprire i licei prima del 7 Gennaio. Il loro stop unanime è in sintonia con la prudenza invocata dal ministro della Salute. Dunque milioni di studenti concluderanno il primo semestre di questo anno accademico con la didattica a distanza.
Confini regionali
“No al liberi tutti.” ha ribadito il ministro della salute Speranza ricordando il picco di spostamenti avvenuto a Ferragosto. Non è consentito ripetere gli stessi errori. Rimane la possibilità di tornare a casa, per il resto le deroghe saranno limitate a pochi “casi di necessità“, come andare dai genitori anziani o da un nonno rimasto solo, sempre con autocertificazione.
Seconde case
Oggi è una giornata importante non solo perché si discuterà il DPCM Natale, ma anche perché il premier si aspetta che l’indice RT scenda a 1. Per Conte sarebbe “un bel segnale“ vedere che molte regioni rosse passano all’arancione o al giallo. Se prima delle festività tutta Italia sarà nella fascia di rischio più bassa, dalle aree gialle ci si potrà trasferire nelle seconde case, anche in un comune diverso da quello di residenza. Non si potrà, però superare i confini regionali. In fascia arancione o rossa il trasferimento fuori dal proprio comune non è consentito.
Ristoranti e negozi
Ristoranti e negozi attendono con ansia il DPCM Natale. L’idea è che bar e ristoranti debbano chiudere alle 18 anche durante le feste. Ma le Regioni protestano. Questo sarà il cavillo più difficile da sciogliere oggi in conferenza. Per i negozi invece resta l’ipotesi di prolungare gli orari di chiusura.
Coprifuoco e negozi
Chi sperava in un allentamento del coprifuoco resterà deluso. Se nei giorni scorsi era trapelato il desiderio di Conte di far rientrare gli italiani a casa dopo la mezzanotte il 24 dicembre, Boccia ha gelato le attese: “Non sarebbe un’eresia far nascere Gesù Bambino due ore prima, eresia è non accorgersi dei malati.” Coprifuoco alle 22 anche a Natale e a Capodanno, insomma. E il cenone? “Bisogna limitare il numero dei commensali“, sprona Speranza. Ma Conte frena e così i renziani.
Viaggi e sci
“Il sistema delle vacanze invernali riaprirà quando l’epidemia si sarà raffreddata.“, ha detto Boccia agli enti locali, promettendo ristori “per tutte le attività che non potranno aprire.”
Quanto ai viaggi, al ritorno dall’estero bisognerà fare il tampone o stare due settimane in quarantena.
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