Governo, si studia il “lockdown leggero”: ecco i possibili sviluppi
Il Governo è al lavoro per un nuovo DPCM che istituisca un ulteriore lockdown che sarà più “leggero”. Ecco le possibili misure
Italia verso un nuovo lockdown generale? Nell’ultimo DPCM il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, d’accordo con i suoi più stretti collaboratori e con il resto del Governo, ha voluto evitare la chiusura totale optando per la divisione di tutto il territorio in tre zone di gravità diversa: gialla, arancione e rossa. Questa scelta ha creato non poche polemiche tra addetti ai lavori e opinione pubblica e non sembra aver avuto effetti importanti sull’emergenza Covid. Come è possibile evitare davvero gli assembramenti? Come abbassare la curva dei contagi? Come possiamo contrastare con efficacia il virus senza compromettere l’economia del Paese?
Allo studio degli esperti c’è il possibile via libera ad un “lockdown” leggero che in sostanza permetterebbe a imprese e fabbriche di andare avanti, chiudendo però ristoranti, bar e molti altri esercizi commerciali. La deadline è fissata per il 15 Novembre: in questa data, infatti, la maggior parte delle Regioni dovrebbe essere in zona arancione o rossa, come stabilito dai parametri dell’ultimo DPCM, e così gli unici a rimanere aperti sarebbero farmacie, parafarmacie, edicole, tabaccai e alimentari.
La nuova stretta del Governo sulle misure restrittive è una conseguenza quasi inevitabile dopo l’allarme lanciato dall’Istituto Superiore di Sanità sulle Regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Campania, in procinto di passare a zona arancione. Il nodo cruciale è quello degli assembramenti. Per risolvere il problema, il DPCM ha dato potere ai Sindaci di chiudere intere zone identificate come critiche. Le prossime mosse sono segnate, si va verso la strada indicata nei giorni scorsi dal Ministro Speranza: “Per battere il virus bisogna limitare il più possibile gli assembramenti“.
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