10 Agosto 2021 - 12:55

Green Pass: ecco come funziona nei Paesi UE

no vax

Il Green Pass ha ricevuto la ratificazione con l’Unione Europea il 1 Luglio per consentire i viaggi. Il certificato “verde” è indispensabile

C’è chi lo richiede per andare al cinema o per salire su un treno o su un aereo, chi agli ospiti degli hotel, chi ai clienti dei parrucchieri. Il Green Pass è stato adottato ufficialmente dall’Unione Europea lo scorso 1 Luglio. L’obiettivo è consentire i viaggi oltre i confini nazionali. In poco più di un mese, è diventato uno strumento fondamentale per muoversi nel quotidiano.

Già oltre 300 milioni di certificati sono stati emessi tra i 27. A dispetto di uno zoccolo duro di cittadini che continuano a scendere in piazza contro una misura giudicata discriminatoria e troppo restrittiva per le libertà individuali. Chi protesta contro questa nuova misura è dell’idea che si tratti di un obbligo di vaccinazione mascherato. Peccato che, in realtà, sia la strategia perfetta per rinascere a nuova vita.

Infatti, tramite la corsa della Variante Delta, i contagi per il COVID sono in crescita. Proprio per questo, i governi europei stanno correndo al riparo accelerando le campagne vaccinali. Per poi decidere di puntare tutto sul pass sanitario (il QR code che attesta la vaccinazione completa, la guarigione dal virus o la negatività a un test), estendendo il suo utilizzo a gran parte delle attività quotidiane.

Ma come si rapporta il Green Pass negli altri Paesi? Scopriamolo.

Green Pass in Germania e Spagna

In poche nazioni sono rimaste a non aver adottato il pass in modo esteso. Se si escludono quelli con un tasso di vaccinazione ancora troppo basso, come la Bulgaria, tra i grandi Paesi restano fuori Germania e Spagna. Allo stato attuale, infatti, non hanno posto limitazioni e hanno lasciato alle singole regioni la discrezionalità sul suo utilizzo (in Catalogna serve per partecipare agli eventi con più di 500 persone).

Proprio in Germania, così come in Francia, sta crescendo il malcontento verso il pass in una fascia della popolazione. Numerose sono state le proteste di piazza per una misura considerata un obbligo di vaccino mascherato, che aumenterà le disparità sociali. E il dibattito è destinato ad aumentare, quando il certificato verde diventerà necessario sul lavoro. L’Ungheria ha eliminato l’obbligo di green pass e di mascherine.

Le novità in Francia

Nelle ultime ore in Francia è scattato l’obbligo di mostrare il certificato verde per entrare in bar, ristoranti e viaggiare nel paese, con treno o aereo. L’esempio è quello italiano. Infatti, il Green Pass serve anche per entrare nei cinema. Ciò fa parte di un piano per incoraggiare le persone a vaccinarsi contro il Coronavirus e rallentare l’aumento delle infezioni causato dalla diffusione della variante Delta.

Oltre 36 milioni di francesi, ovvero più del 54% della popolazione, sono completamente vaccinati. Il pass viene rilasciato alle persone che sono vaccinate contro il Covid-19, o sono guarite o sono risultate negative al test. La misura si applica anche ai turisti che visitano il paese. Negli ospedali i visitatori e i pazienti che hanno appuntamento devono avere il pass.

Sono previste eccezioni per le persone che necessitano di cure urgenti presso il pronto soccorso. Il pass è ora richiesto sui treni ad alta velocità, intercity e notturni che trasportano oltre 400mila passeggeri al giorno in Francia. È richiesto anche per i viaggi a lunga distanza in aereo o in autobus. Sono accettati documenti cartacei e digitali.