29 Novembre 2017 - 11:45

Le Iene : “Morire di anoressia”

anoressia

Le Iene ci raccontano la storia di Sara finita in tragedia a causa della sua malattia: l’anoressia

Le Iene ci raccontano la storia di Sara, una ragazza speciale di 24 anni morta a causa dell’anoressia.

Sara ha deciso di togliersi la vita perchè uscire da questo tunnel  le sembrava impossibile. L’incontro con Le Iene, che risale a qualche anno fa, è avvenuto in maniera casuale per Sara: la Toffa, che ha realizzato il servizio, la incontrò per strada mentre la ragazza chiedeva un passaggio com’era solita fare.

Questa era una delle tante manie di Sara, dovute proprio alla sua malattia.

Dall’incontro tra Nadia Toffa e la ragazza, nacque un rapporto di stima e rispetto che portò Sara a confidarsi su quello che era il suo stato di salute.

Lei sapeva benissimo di star male, ammetteva le sue difficoltà che si verificavano anche nei gesti più banali come mettersi in auto (aveva bisogno di farlo lentamente per mancanza di forze).

Aveva tante altre manie come quella di raccontare bugie, anche molto articolate, così da poter spostare l’interesse di chi la stesse ascoltando, su argomenti che non riguardassero il suo fisico.

Era ossessionata poi dai distributori automatici di bevande, quelli presenti nella sua città li conosceva tutti; era uno dei modi con cui Sara trascorreva le giornate.

Cercava di fare più cose possibili, pur di non pensare alla sua malattia.

Colpisce molto la reazione di Sara nel momento in cui Nadia Toffa le chiede:

In che modo posso esserti d’aiuto?”.

Dopo un lungo silenzio la ragazza risponde che le piacerebbe conoscere la sorella di Nadia, che le è stato raccontato (per giustificare l’interesse nei suoi confronti) essere anche lei gravemente malata di anoressia.

“Magari quello – aggiunge teneramente Sara – intanto, piano”. Sara ha provato più volte a “rinascere”, ma a nulla è servito.

Nella speranza che questa storia possa essere d’aiuto ad altri, va ricordato quanto per poter guarire sia fondamentale chiedere aiuto e comprendere che non è possibile riuscire a gestire una situazione tanto grave in famiglia.

E’ necessario infatti rivolgersi ad un centro specializzato, al proprio medico di famiglia, ad uno psicologo.

L’unione fa la forza ed insieme si può sempre uscire dal tunnel.

Clicca qui per vedere il servizio.

 

 

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