Lockdown: ecco la ricetta di Macron per “fermare” il virus
La ricetta da parte di Emmanuel Macron per uscire dall’epidemia consiste in tre fasi. La data “limite” segnata dai francesi è il 20 Gennaio
C’era una volta una pubblicità che recitava l’epiteto “Porte aperte alla Renault“. Sembra quasi che Emmanuel Macron, presidente francese, abbia preso questa esclamazione alla lettera e l’abbia promossa a linea effettiva della ripartenza della nazione. Ora, all’improvviso, l’epidemia del Coronavirus sembra avere un’effettiva soluzione. Ecco perché lo stesso leader ha deciso di allentare le strette che ormai da un mese hanno immobilizzato la Francia e decide di attuare, finalmente, un’uscita. Ma non è ancora finita, perché quest’ultima sarà costituita da tre tappe.
“I vostri sforzi sono stati ricompensati. Abbiamo frenato la circolazione del virus, ormai in Francia il picco della seconda ondata è passato. Potremo circolare liberamente le sere del 24 e del 31 dicembre per condividere questi momenti in famiglia. Ma gli assembramenti sulla via pubblica non saranno tollerati. La vaccinazione deve avvenire in modo chiaro, trasparente, condividendo ad ogni tappa tutte le informazioni. Comincerà tra fine dicembre e inizio gennaio con priorità per anziani e persone più deboli, ma non sarà obbligatoria.” ha garantito il capo dello Stato, aggiungendo che la campagna sarà seguita da un Comitato scientifico.
“Il numero di casi positivi al giorno è fortemente sceso. È stato superiore a 60 mila e la scorsa settimana si è stabilito a 20 mila casi al giorno in media. Dopo aver raggiunto 33.500 pazienti ricoverati il 26 Novembre, abbiamo cominciato una lenta decrescita. Se vogliamo evitare un nuovo confinamento dovremo essere più stringenti in merito alle condizioni di isolamento.” ha poi concluso lo stesso Macron.
Ma qual è, effettivamente, il piano della Francia per uscire da questa situazione critica? Macron lo ha spiegato, e consta di ben tre fasi e di una data limite. Il 20 Gennaio dovrebbe esserci la fine di tutto. Ma consta, soprattutto, di un ritorno politico non indifferente.
Le imminenti elezioni
C’è sicuramente un motivo centrale per cui Emmanuel Macron è tornato a parlare in modo insistente alla propria nazione, distendendo i toni e mostrando, al contempo, un polso di ferro. Tra poco meno di due anni, infatti, la Francia si troverà nuovamente faccia a faccia con il voto, in cui sarà chiamata a dimostrare nuovamente di essere una delle garanti principali della democrazia mondiale. Il capo di Stato sta facendo di tutto per non perdere il proprio elettorato e per mostrarsi quanto più vicino possibile al pubblico. Al contempo, però, cerca di non perdere la bussola e di mantenere il controllo di un’epidemia furente.
Dalla sua, però, Emmanuel Macron ha sicuramente un aiuto indiscriminato dalla lotta intestina che sta avvenendo all’interno dei partiti nemici. Il Rassemblement National di Marine Le Pen è in rivolta contro la testa stessa del partito, rea di essere troppo moderata nella lotta all’Islam. Da questo punto di vista, l’opposizione sta deragliando pian piano, e sembra che il panorama generale delle destre, in notevole discesa dopo la sconfitta da parte di Trump in America, aiuti e non poco il Governo attuale.
In periodi come questi, in cui le elezioni sono alle porte e la partita entra praticamente nel vivo, ritrovarsi in una posizione simile vuol dire accumulare un ottimo vantaggio. Ed ecco perché l’esercizio pedagogico del presidente attuale ha sicuramente un valore assolutamente preminente, soprattutto dal punto di vista sia social che di legittimazione. Tra l’altro, avere un piano preciso, che consta dell’applicazione di protocolli più stringenti, soprattutto per le persone positive, si rivela fondamentale. Insomma, la partita per il controllo della Francia è già cominciata, ben prima del tempo. E il presidente attuale sembra aver già sbaragliato la concorrenza per mantenere l’Eliseo, giocando d’astuzia in modo preciso e chirurgico.
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