5 Marzo 2018 - 04:50

Oscar 2018, la cronaca LIVE della serata al Dolby Theatre

oscar 2019 Animazione

Zon.it seguirà in diretta la serata più attesa dell’anno per quanto riguarda il cinema internazionale, quella degli Oscar. Tra pronostici e proiezioni (quasi) certe…

C’è chi lavora una vita unicamente con lo scopo di salire sul palco e ricevere quella statuetta. L’Oscar, il sogno di tanti, l’incubo di molti. Gloria eterna, l’entrata nel gota del cinema. Tutto ciò ruota intorno a quella statuetta, ad una serata magica, ad un teatro ormai famoso da decenni in tutto il mondo.

Ciò che colpisce questa edizione, giunta ormai alla 90esima, è la mancanza di una certa omogeneità a favore di una scelta, quella dell’Academy, di portare generi particolarmente diversi.

Tra i miglior film vediamo colossal (Dunkirk), un thriller/horror (Get Out), un biopic (The Darkest Hour), una romantica e delicata storia d’amore (Call by Your Name), un dramma crudo, vero e di impegno sociale con Tre Manifesti ad Ebbing Missouri, una narrazione elegante e aggraziata come Phantom Thread, una cronistoria dettagliata e perfetta come quella di The Post e, infine, con le sue 13 candidature, il fantastico e l’appassionato con The Shape of Water.

Intanto, seguite step by step, statuetta dopo statuetta, la serata al Dolby Theatre…

CATEGORIA MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

A vincere la statuetta è Sam Rackwell per Tre Manifesti ad Ebbing Missouri. A consegnare l’Oscar la meravigliosa Viola Davis in un abito rosa shocking che l’anno scorso ha vinto l’Oscar per la Miglior Attrice non protagonista. Per lui è il primo Oscar, alla prima nomination. Ha ringraziato i suoi avversari, “i suoi idoli ed eroi“.

CATEGORIA MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURA

A vincere nella Categoria Miglior Trucco e Acconciatura sono Heather Manson, Kazuhiro Tsuji per The Darkest Hour. Meraviglioso il loro lavoro per la trasformazione di Gary Oldman. Entrambi hanno ringraziato quest’ultimo, “grande attore e grande amico“. “Un sogno che si realizza“.

CATEGORIA MIGLIOR COSTUMI

Mark Bridges vince la statuetta, battendo un’agguerrita concorrenza. Bridges ha ringraziato Daniel Day-Lewis e Paul Thomas Anderson, “per aver fatto una meravigliosa pellicola“.

CATEGORIA MIGLIOR DOCUMENTARIO

I cinque film candidati quest’anno per il miglior documentario sono: Abacus: Small Enough to Jail, Visages Villages, Icarus, Strong Island e Last man in Aleppo. Ma, a vincere è Icarus di Bryan Fogel e Dan Cogan. “Oggi è importante dire la verità.” – importanti parole quelle di Fogel, in merito allo scandalo doping in Russia.

CATEGORIA MIGLIOR MONTAGGIO SONORO

La sfida è a due, si può ben dire: Dunkirk o Blade Runner 2049? L’Oscar è di Dunkirk, a Richard King e Alex Gibson. Un bellissimo film, un bellissimo viaggio“.

CATEGORIA MIGLIOR SONORO

Sui tecnici sembra che Dunkirk faccia il vuoto, Mark Weingarten, Gregg Landaker e Gary A. Rizzo prendono il loro meritatissimo Oscar. A Christopher Nolan che ci ha dato fiducia, grazie per aver fatto un bellissimo film. Tenetevi stretti i vostri sogni.”

CATEGORIA MIGLIOR SCENOGRAFIA

Candidati validi, scenografie diverssissime tra loro, ma a trionfare è The Shape of Water con Paul D. Austerberry, Shane Vieau e Jeff Melvin. “Grazie Guillermo, perché continui a sognare e a forgiare il nuovo mondo.”

CATEGORIA MIGLIOR FILM STRANIERO

Tante incognite, Corpo e anima regia di Ildikó Enyedi, Una donna fantastica, regia di Sebastián Lelio, L’insulto, regia di Ziad Doueiri, Loveless , regia di Andrej Zvjagincev
e The Square, regia di Ruben Östlund. Rita More, straordinaria interprete da Oscar, consegna l’ambita statuetta a Una donna fantastica. Il primo Oscar inaspettato.

CATEGORIA MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA

È una meravigliosa sfida a due: Allison Janney per I, Tonya e Laurie Metcalf in Lady Bird. Entrambe hanno interpretato due donne toste, di quelle che gli Academy amano. A spuntarla però è Allison Janney, meritatamente per una straordinaria interpretazione, I, Tonya è una pellicola straordinaria, con lei ancora di più.

CATEGORIA MIGLIOR CORTOMETRAGGIO D’ANIMAZIONE

And the Oscar goes to Dear Basketball, regia di Glen Keane e Kobe Bryant. Attraverso i sogni, la speranza, l’impossibile diventa possibile“.

CATEGORIA MIGLIOR FILM DI ANIMAZIONE

Coco vince a mani basse. Forse l’Oscar più scontato. Una pellicola straordinaria, un film di animazione che tocca il cuore. Oscar meritatissimo. Il nostro mondo può essere modificato se ognuno di noi viene ascoltato.”

CATEGORIA MIGLIORI EFFETTI SPECIALI

Una delle statuette “tecniche” più importanti. Il livello delle politiche è imponente e, con grande merito John Nelson, Gerd Nefzer, Paul Lambert e Richard R. Hoover vincono l’Oscar per Blade Runner 2049.

CATEGORIA MIGLIOR MONTAGGIO

Qui si gioca una partita importante. Molti i dubbi, tante le ipotesi. Dunkirk la spunta su tutte le altre (grandi) compagini. Lee Smith quindi prende la statuetta: “Ringrazio Christopher Nolan, il suo film è quello più incredibile per il quale abbia mai lavorato.”

CATEGORIA MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO

Blindata anche la vittoria de Heaven is a Traffic Jam on the 405, regia di Frank Stiefel, che vince la statuetta alla prima nomination.

CATEGORIA MIGLIOR CORTOMETRAGGIO

The Silent Child, regia di Chris Overton e Rachel Shenton è questo il corto ad aver vinto l’ambito premio.

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE

L’Italia tifa Guadagnino e James Ivory ma la concorrenza è agguerrita. Ed è proprio la pellicola made in Italy ad aggiudicarsi la statuetta. “Vorrei ringraziare Luca Guadagnino e la sua sensibilità di regista. Tutti gli attori che mi hanno ispirato. Ho lavorato per 50 anni e, finalmente, sono arrivato qui.”

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE

Straordinaria sorpresa per Jordan Peele. Get Out si aggiudica un’importantissima statuetta.

MIGLIOR FOTOGRAFIA

Sandra Bullock consegna l’Oscar a Roger A. Deakins che, dopo 14 nomination, riesce a finalmente a vincerlo. Statuetta meritatissima la sua.

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA

Frances McDormand, come da pronostici, si porta a casa l’Oscar come Miglior Attrice Protagonista per la sua interpretazione di Tre manifesti a Ebbing, Missouri .

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA

Meritatissimo Oscar a Gary Oldman per il suo Winston Churchill in L’ora più buia. Oldman è riuscito a ”rubare” la statuetta più ambita a Timothée Chalamet (Chiamami col tuo nome), super favorito per questa categoria.

MIGLIOR REGIA

Gullielmo Del Toro si aggiudica l’ Oscar per la miglior regia grazie a The Shape of Water – La forma dell’acqua

MIGLIOR FILM

E’ il premio più atteso, non lo si può negare, e con ben 13 candidature e tutti i pronostici a favore, non poteva non vincere The Shape of Water – La forma dell’acqua di Gullielmo Del Toro, già vincitore del Leone D’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia. Il premio è stato presentato, ancora una volta, da Warren Beatty e Faye Dunaway nonostante il ”pasticcio” dell’anno scorso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *