24 Gennaio 2016 - 13:39

Il perbenismo italiano tra Sarri e il ddl Cirinnà

unione civile

La nota vicenda Sarri-Mancini ha messo in mostra tutto il “perbenismo” italiano fondato su una morale costruita, per lo più, sulla convenienza del caso

[ads1]Uno dei tratti maggiormente evidenti della “popolazione italica” è senza dubbio quello del perbenismo.

Ogni volta che si presenta una situazione a dir poco imbarazzante, il nostro popolo è pronto a scagliarsi contro il malcapitato di turno ma, allo stesso tempo, non mette del tutto in pratica, con i fatti, gli insegnamenti che poco prima aveva esternato.

Il perbenismo italiano tra Sarri e il ddl CirinnàQuesto “sentimento” del tutto nostrano si è reso ancora più esplicito nei giorni scorsi attraverso due episodi “significativi”: la diatriba Sarri vs Mancini e la discussione sul ddl Cirinnà.

È noto ai più che quando si parla di calcio nella Penisola ognuno si sente in diritto di impartire una data lezione ai protagonisti delle vicende (nonostante le figuracce su razzismo, omofobia ecc…).

Come era prevedibile il perbenismo italiano ha raggiunto apici tali da porre la nostra popolazione, come spesso accade, in una posizione “neutrale”(o meglio di “centro”) che accontenta praticamente tutti.

Dopo le vicende sulla partita Napoli-Inter (in cui, effettivamente, l’allenatore partenopeo si è lasciato un po’ troppo andare a commenti non del tutto consoni ai valori dello sport e della vita in genere) qualsiasi opinionista del momento si è lasciato andare un commento contro il mister azzurro e in difesa dei diritti delle coppie omosessuali.

Proprio nei giorni in cui impazzava la polemica sul caso, però, è stato (ri)presentato alla platea parlamentare il celebre ddl Cirinnà (che istituisce la convivenza di fatto fra persone dello stesso sesso) che, come per magia, ha scatenato le ire, e messo in evidenza il vero modo di essere, di una grande fetta degli italiani.

Al grido “io sono per la famiglia tradizionale” e “è contro natura ciò che state facendo” una miriade di “attenti spettatori” (parlamentari e non) ha cercato (e sta cercando) in tutti i modi di bloccare  il provvedimento.

Dal punto di vista prettamente legislativo uno delle tecniche utilizzate per bloccare il tutto è quella dell’ostruzionismo: gli oltre seimila emendamenti presentati dalla Lega Nord e i quattrocento presentanti dal trio Gasparri-Quagliarello-Giovanardi hanno il semplice obiettivo di “bloccare” il lavoro parlamentare e tardare il più possibile (fino alla decisione di chiudere, almeno per questa legislatura, la proposta) l’approvazione.

Da un punto di vista civile, invece, la polemica è basata per lo più sui “messaggi subliminali” mandati ai cittadini da “governanti di turno” e sull’ormai tradizionale “Family Day”, promosso dalle associazioni cattoliche (e avallato dalla Chiesa di Roma in maniera diretta anche con qualche partecipante).

Anche in questo caso il disgusto verso le parole dell’allenatore del Napoli, che tutti (e ripeto “tutti”) hanno aspramente criticato e condannato, è venuto meno in base ad una concezione più o meno variabile a seconda delle situazioni considerate.

L’ “italico medio” si sente sempre in dovere di impartire lezioni di morale quando si parla di calcio ma, non appena si passa alla vita reale, il suo “modus operandi” mostra quello strano perbenismo che è, ahimè, intrinseco alla sua natura. [ads2]