30 Agosto 2017 - 17:43

Recensione Game of Thrones – 7° Stagione

game of thrones

Andata in onda dal 16 luglio al 27 agosto di quest’anno, Game of Thrones ha raggiunto quota sette stagioni. La seconda senza l’accompagnamento di George R.R. Martin, innescando un’apoteosi di discussioni riscontranti, la serie è peggiorata?

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Attenzione: pericolo spoiler. Per i “Giovanni Neve che non sanno nulla” è consigliato leggere dopo aver finito di vedere la settima stagione.

Nata come adattamento del ciclo dei romanzi Le cronache del fuoco e del ghiaccioGame of Thrones ha riscosso uno dei più grandi successi nel campo delle serie televisive. Giunta, ad oggi, alla settima stagione, sono molte le discussioni createsi attorno ad una serie “snaturalizzata”. Complice il suo allontanamento dai romanzi di George R.R. Martin (tra cui A Dream of Spring ancora in fase di stesura).

E’ palese ed oggettivo, infatti, notare una forte discordanza tra le prime cinque stagioni e le ultime due. Il clima psicologico, lento, introspettivo, sembra essersi un po’ perso negli ultimi 17 episodi. Molto più frenetici, veloci ed a volte, esagerati.

Apoteosi del fan-service o transizione forzata?

Il senso finale di Game of Thrones è chiaro a tutti: conquistare i sette regni occidentali. Per farlo, però, sembra che le ultime due stagioni facciano da transizione per quella che dovrebbe rappresentare la Grande Guerra contro gli Estranei. Non c’è solo un trono, ma anche la salvezza di Westeros. E dopo cinque stagioni in cui i personaggi crescevano e mutavano lentamente, adesso il tutto sembra accelerato. A giustificare la produzione però, non bisogna dimenticare che l’ultima stagione consta di soli 7 episodi. A differenza delle solite 10 di tutte le altre stagioni.

Un fattore che ha modificato molto le scelte degli sceneggiatori. Molti eventi infatti sono stati considerati frettolosi. Un esempio su tutti, il viaggio “prendi e fuggi” di Jon Snow e gli altri oltre la barriera. Compartecipazione di Daenerys che perde tra l’altro il drago Viserion, finito in mano al Re Della Notte.

Infatti l’episodio numero 6 di tale stagione è stato fortemente criticato per la sua velocità d’azione. Il tutto sembra giustificarsi come necessario per iniziare la Grande Guerra. E’ sensato infatti aspettarsi che agli Estranei serviva fortemente un drago nel proprio esercito. 

Questo giustificherebbe anche la resurrezione di Jon Snow avvenuta nella quinta stagione. Jon è l’unico che sarebbe stato capace di tornare al di là della barriera per affrontare una minaccia a cui pochi altri credono.

Impossibile accontentare tutti, troppi fan?

Ciò che ha fatto storcere il naso a molti fan, però, è che la serie sembri – al momento – accontentare troppo gli stessi fan. Abituati ad una serie straziante, il cui punto forte era creare legame tra pubblico e personaggi, per poi distruggere quest’ultimi. 

Nell’ultima stagione, più delle altre, il fan-service ha fatto il passo più lungo della gamba. Nessun personaggio fortemente amato è stato ucciso o perlomeno declassato. Ogni personaggio sembra poter trovare il suo lieto fine, dimostrando poco coraggio dalla parte della produzione, che senza Martin sembra offrire un prodotto più commerciale, e dunque, più infantile.

I personaggi sembra facciano ciò che i fan vorrebbero: Jon e Daenerys finalmente insieme (con tanto di scena esplicita, forse evitabile!), le battutine di Tormund su Brienne, la malvagità di Cersei che da punto forte sembra diventare testardaggine immatura.

E’ altrettanto vero che vedere i personaggi principali di 7 stagioni, riunirsi in un “accordo di pace”, ha fatto un certo effetto. Vecchie amicizie che si rincontrano, come quella tra Bronn Tyrion, ed altri rapporti meno cordiali come quelli tra Il Mastino La Montagna.

Vanno in scena le vere anime dei nostri protagonisti, per decidere il da farsi non più per il bene di una casata, ma per la sopravvivenza del genere umano. Da un lato l’insistente onestà di Jon Snow, dall’altro la malvagità di Cersei che sfocia in paura e pietà. A differenza di Jaime sempre più distante dalla sorella, che comprendendo la minaccia a nord, la abbandona, forse anche a livello sentimentale.

La morte di Ditocorto, perché?

Petyr Baelish, noto come Ditocorto, è stato uno dei personaggi più odiati della serie. Eppure la sua morte non è da accogliere con molti sorrisi. Un personaggio che si è distinto non tanto per la sua cruda malvagità, ma per la sua capacità di persuadere e pilotare personaggi più potenti di lui. Beffato da un personaggio come Sansa, sembra quasi una forzatura finalizzata al riscatto del componente Stark meno amato, e dunque, rimesso in carreggiata insieme a tutti gli altri.

“Il Ditocorto del libro non sarebbe mai morto così”. Una delle frasi più comuni tra i commenti sul web. Purtroppo confrontarsi con la realtà dei libri è una questione delicata, visto l’enorme successo raggiunto dalla serie. Se è vero che senza la guida di Martin la serie sembra essersi snaturalizzata, è anche ovvio considerare che, una serie come Game of Thrones, non può far attendere troppo tra una stagione e l’altra, è anche una questione di marketing.

Così facendo capita, purtroppo, che personaggi come Ditocorto, mai principale in prima linea ma fondamentale per le manovre dietro le quinte, vengano ridimensionati, ed anche un po’ ridicolizzati. Lo stesso Lord Varys, considerato manipolatore al pari di Petyr, sembra aver perso smalto, con il forte punto interrogativo di quale sia realmente la sua presa di posizione. 

Personaggi complessi ed articolati, che si muovono solo nei momenti decisivi, senza bisogno di una spada o di un effetto speciale, si dimostrano difficili da gestire senza le indicazioni del libro originale, all’interno del quale il loro alone di mistero è sicuramente molto più interessante.

Jon e Daenerys: incesto o vero amore?

Elemento fondamentale dell’ultima stagione e dell’ultimo episodio di Game of Thrones , è il rapporto tra Jon Snow e Daenerys Targaryen. Approfondita la questione della nascita di colui creduto da tutti come Il Bastardo di Grande Inverno. In realtà figlio – nascosto ma legittimo – di Rhaeger Targaryen Lyanna Stark. Alla luce le scoperte di Sam attraverso il suo lavoro presso I Maestri. Incontrando finalmente Bran Stark, possessore delle abilità del corvo a tre occhi.

Jon Snow, il cui nome originale è Aegon Targaryen, è senza ombra di dubbio l’erede al trono di diritto. Ma, come molti sospettavano, un involontario incesto con Daenerys si concretizza nelle ultime scene dell’episodio finale.

Ora, è più che legittimo aspettarsi un figlio tra Jon e Daenerys. Molti utenti infatti non hanno potuto non accorgersi di continue ripetizioni da parte di Daenerys di non poter avere figli. Forse fin troppe ripetizioni. Un indizio molto chiaro che potrebbe destinare il figlio – seppur figlio d’incesto – tra i due come colui che siederà sul trono alla fine dell’ottava stagione.

Forse tra i due è amore vero, ma stravolgere lo scandalo dell’incesto in un habituè non è forse la scelta migliore da fare al momento.

Molte discussioni sul web si stanno incentrando su questi fatti, e di come questi siano anche troppo prevedibili. La prevedibilità infatti è un fattore che ha contraddistinto quest’ultima stagione.

“Nel bene o nel male, affinché se ne parli”

Per chi crede a questo comune detto, Game of Thrones ha vinto. Perché, nonostante tutto, se ne parla sempre e comunque. Che piaccia più l’aspetto lento ed introspettivo delle prime stagioni, o quello d’azione e più romanzesco delle ultime due, poco importa. In ogni caso se ne parla. Questo non fa altro che far accrescere la popolarità di una delle serie televisive più famose di sempre.

Quindi è inutile scannarsi troppo, è inutile farsi troppi film mentali su ciò che accadrà in futuro. L’ottava stagione arriverà fra non prima di un anno e mezzo. Ma un drago che sputa fuoco blu per distruggere una barriera datata migliaia di anni non è facile da dimenticare.

Arriverà una Grande Guerra ed una conquista al trono. Solo George R.R. Martin conosce per bene come finirà, agli spettatori non resta altro che aspettare.

Rendendo le aspettative più alte che mai per un’ottava stagione che da oggi è attesissima come poche altre.

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